POLICORO – Come la tradizione vuole ormai da quando è nata, l’associazione “Rotunda Nostra” organizza in via Puglia il 16 gennaio il “Fuoco di Sant’Antonio”, liturgia cristiana e popolare che ricorda questo Santo nelle sue memorabili lotte contro i demoni, e le sue battaglie colpirono a tal punto l’immaginazione del popolo che ne fece uno dei Santi più venerati. Nelle allegorie del passato il diavolo veniva spesso incarnato nel porco simbolo d’impurità, e l’iconografia popolare, dove il Santo trascinava un maialino, “potenza diabolica dominata”, finì per farlo identificare anche come il protettore degli animali. L’anniversario di Sant’Antonio diviene così l’occasione, anche nel centro jonico così come in altre città d’Italia, per impartire alle bestie, sul sagrato delle chiese, o in aree vicine come nel caso di Policoro, una solenne benedizione accendendo il falò di Sant’Antonio sia per rendergli omaggio e sia per purificare il terreno da sterpi e foglie. Il Santo sottometteva demoni e fiamme, perciò era invocato anche quale patrono del focolare, e il suo intervento era richiesto perfino contro quegli herpes dolorosissimi, appellati tutt’ora “fuoco di Sant’Antonio”. L’iconografia tradizionale ce lo rappresenta sempre con due elementi inscindibili: il fuoco e un maiale. Il primo ha un chiaro richiamo al male nella cui cura S. Antonio abate era particolarmente versato, mentre per il maialino, si suppone, rappresenti la terapia a quel male.
Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della Basilicata)
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