giovedì 21 gennaio 2010
“Ospitiamo i bambini di Haiti”. Il consigliere comunale Labriola lancia l’idea
“Le immagini agghiaccianti del terremoto di Haiti che ha devastato il piccolo Stato dell’America centrale, non ci devono lasciare insensibili davanti ad una tragedia di così vaste proporzioni che ha colpito una nazione, oltretutto piccola ed economicamente debole. In questi giorni mentre la macchina dei soccorsi internazionale si è attivata per salvare il salvabile sono, purtroppo, migliaia i bambini che hanno perso i genitori durante questa immane tragedia che ha colpito il mondo intero. Infatti risultano migliaia gli orfani in mezzo alle strade senza cure, viveri e case in un attimo crollate sotto la tremenda scossa sismica tra le più catastrofiche degli ultimi cento anni. La nostra società, che affonda le radici nella cultura cristiana e cattolica, ci impone di accogliere queste persone, soprattutto bambini, in quello che si chiama dovere morale alla solidarietà nei confronti dei più sfortunati rimasti orfani di questa terribile calamità naturale. Pertanto così come è stato fatto da altri Comuni lucani dopo la sciagura di Chernobyl, lo scoppio di un reattore nucleare, i quali non si sono sottratti al principio etico dell’aiuto per il prossimo, e così come altri Municipi lucani hanno dato disponibilità in questi giorni ad accogliere bambini indifesi, auspico che la città di Policoro, che tra i suoi simboli annovera la colomba della pace, non si sottragga allo spirito caritatevole e di solidarietà nell’ospitare un gruppo di orfani in famiglie che possano garantire loro ospitalità, con il coinvolgimento delle parrocchie, affetto e calore umano in questo momento così delicato della loro crescita umana nel passaggio dalla fanciullezza all’adolescenza. Pertanto chiedo al Consiglio comunale di Policoro di condividere tale proposta e trasferirla al Ministero competente, (degli Esteri), e nello stesso tempo propongo una raccolta fondi per aiutare i bambini di Haiti”, così dichiara il consigliere comunale del Partito democratico, Franco Labriola.
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