POLICORO – Il patrimonio pubblico cittadino è stato ancora una volta oggetto di deturpazione e sempre al limite del sacrilegio. Nella notte tra venerdì e sabato del primo week end del 2010, ignoti hanno danneggiato la statua del Cristo che si trova proprio all’ingresso di Policoro Sud e inaugurata il 3 agosto del 2008 alla presenza dell’Amministrazione comunale e del vescovo Francesco Nolè. Il danno morale è enorme per chi si sente cristiano, ma l’attacco è dà condannare indipendentemente dal credo religioso. Già nei giorni scorsi alcune statuette del presepe di largo Pantani nel quartiere Italia sono state rubate e poi scagliate contro il muro antistante la capanna, e qualche giorno dopo, sempre dallo stesso presepe, la statua di bambin Gesù è stata fatta sparire dal presepe. Fortunatamente però la sensibilità di un cittadino l’ha riportata al posto giusto dopo averla ritrovata per puro caso per strada. Tre gesti vili nei confronti della cristianità suonano come un campanello d’allarme per tutta la città: “Dopo la sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo –spiega Nicola Viola segretario cittadino dell’Udc- che ha tolto dagli uffici pubblici il crocifisso, ci troviamo esposti ad una recrudescenza di comportamenti che offendono l’ultimo baluardo della nostra storia e delle nostre radici cristiane-cattoliche, che sono appunto i simboli cristiani come le statue. Credo che dopo lo sfregio alla statua del Cristo del fascio di luci che richiama al sangue a all’acqua di Gesù, la sua sofferenza, poco prima di essere crocifisso, tutti dobbiamo interrogarci per capire cosa accade nelle nostre famiglie, la cellula fondamentale della società che vuole essere aggettivizzata come civile. Oggi più che mai se vogliamo riportare le nostre azioni nell’alveo di una società moderna ed evoluta, dobbiamo incentrare l’azione politica dei pubblici poteri verso il rafforzamento del ruolo della famiglia e del lavoro, quantomai deboli negli ultimi anni”. Per sfregiare la statua c’è voluto del tempo vista l’ubicazione, dentro una rotonda, e l’altezza. Possibile che nessuno ha visto nulla in una via di passaggio come l’ingresso e l’uscita dalla città?
Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della Basilicata)
Nessun commento:
Posta un commento