Lunedì 25 gennaio riapre la discarica di Colobraro chiusa nel febbraio del 2009 dall’allora presidente della Provincia Carmine Nigro. In questi mesi tante sono state le proteste delle Amministrazioni comunali della fascia jonica sia per il disagio legato al trasporto nella più lontana Pomarico, che per i costi di conferimento aumentati a dismisura. Con l’imminente riapertura però dell’impianto della vicina Colobraro, per i paesi del Metapontino e Basso Sinni è arrivata la brutta notizia della rideterminazione dei costi a 97,55 euro per tonnellata più l’Iva e l’ecotassa a carico delle Municipalità per un totale a tonnellata di 115,00. L’assessore all’Ambiente del Comune di Policoro, Luisa Lasaponara, protesta contro la Comunità Basso Sinni, che gestisce la discarica di Colobraro, per aver in buona sostanza equiparato i costi a quella di Pomarico: “A questo punto –dichiara- non serve a nulla aver condotto una battaglia politica nelle sedi istituzionali competenti poiché ritenevamo e riteniamo tutt’oggi ingiustificato tale aumento che poi si ripercuote sui cittadini destinatari del servizio tramite i Comuni, i quali non potevano prevedere nei propri bilanci all’atto dell’approvazione del previsionale contabile tale copertura dei costi. Però è giusto che i cittadini sappiano di chi sono le responsabilità, non addebitabili alle Amministrazioni comunali, ma alla Comunità montana che gestisce il servizio, la quale non si è preoccupata minimamente di far lievitare la spesa pubblica giocando sulla necessità del servizio e sulle poche discariche presenti in tutta la provincia di cui fanno parte 31 Comuni e oltre 200 mila cittadini. Mi auguro che altre Amministrazioni e lo stesso Ente provincia si attivino per rivedere al ribasso i costi”.
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