mercoledì 7 dicembre 2011

“Un libro del creato”. Presentata la raccolta di poesia di Maria D’Agostino





POLICORO – “Un libro che racconta la bellezza del creato”. Così è stato definito da una delle presenti il secondo libro di Maria Antonella D’Agostino: “Sfondando l’azzurro, sfiorando l’abisso” presentato nella biblioteca comunale “Massimo Rinaldi” del centro jonico nei giorni scorsi a cura dell’associazione Achernar. La cui presidentessa, Prof.ssa Maria De Michele, nella sua relazione, ha definito questa raccolta di poesie: “Un libro che ha il ritmo del linguaggio poetico, con l’aggiunta di essere comprensibile a tutti per il suo linguaggio comune. In esso il filo conduttore sono: natura, sole, tramonto, un segno tangibile della presenza del creato e dell’eternità rappresentato dal mare azzurro. In esso l’autrice va alla ricerca della fede per attingere da essa la forza per superare le incertezze della vita terrena umana, e una volta trovata si sta in armonia con se stessi”. Il secondo relatore, il Dott. Antonio Quarta, ha evidenziato come nel libro della D’Agostino i tanti simboli presenti si prestano a varie interpretazioni che possono portare il lettore sulla strada dell’incertezza, dell’inquietudine, dell’avversità della vita con il mare che può significare inizio e bellezza della vita ma il suo contro altare è l’abisso: la sua insicurezza. Ma per uscire da questa dicotomia l’autrice, secondo Quarta, indica come soluzione la ricerca di quell’entità immateriale che è l’anima: la panacea dell’essere umano e la certezza di una presenza immanente in ciascuna persona. E questo concetto viene sintetizzato bene nella verso: “Voglio riconoscerti dentro di me”, ha concluso poi il secondo relatore. Infine l’autrice ha ricordato ai presenti che il suo approccio con la poesia è stato preceduto da un’altra pratica culturale: la pittura, “Iniziata –osserva la D’Agostino- quasi per gioco per mettere nero su bianco quello che dipingevo e per essere più diretta nell’esprimere un giudizio sulla mia visione della vita e quello che sento per essa. Il libro ha uno sfondo religioso –ammette- perché ritengo che ci sia un unico Dio caratterizzante tutte le religioni pur nelle loro diversità, e nel mio caso sono una cristiana-cattolica”. La serata è stata intervallata dalla lettura di alcune sue poesie da parte di: Rosa Cammisa, Giovanni Petrigliano, Giuseppe Digno e Federica Calculli; mentre gli onori di casa sono stati fatti da Angela Delia, direttrice del polo culturale della biblioteca cittadina.

Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della Basilicata)

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