venerdì 9 settembre 2011

Salta la festa dei Santi Medici

POLICORO – Sfogliando il cartellone “Siritidestate 2011” la stagione si doveva chiudere in bellezza con la festa dei Santi Medici Cosma e Damiano nella zona castello. La terza festa della città jonica dopo quella patronale della Madonna del Ponte, la terza domenica di maggio in via Siris, e la Madonna del Carmine nel Quartiere Italia (ex II piano di zona) l’ultima domenica di luglio. E invece per il 2011 la festa del 24/25 settembre, nella zona più caratteristica di Policoro, è saltata. Inizialmente si pensava che la “contrapposizione” dei giorni scorsi tra il nuovo parroco, Don Antonio Mauri (11 settembre alle 19:00 celebrerà la sua prima omelia nella chiesa Madre di piazza Eraclea) e il sindaco della città di Policoro, Nicola Lopatriello, il quale facendosi interprete dei sentimenti dei fedeli chiedeva una deroga al pensionamento di Don Carlo, fosse degenerata. E invece è lo stesso neo sacerdote Don Antonio Mauri, parroco anche della chiesa di San Francesco d’Assisi nella zona Lido, a gettare acqua sul fuoco: “Io –afferma- mi sono insediato da qualche giorno nella nuova parrocchia a ridosso di questa festa. Per quanto riguarda l’aspetto religioso ci sarà la processione e la Santa Messa e tutto si svolgerà regolarmente. Purtroppo, mio malgrado, devo constatare che quest’anno, a differenza degli altri anni, i festeggiamenti civili sono saltati e le motivazioni sono riconducibili alla mancanza di fondi. Il comitato fa fatica a racimolare la somma minima per organizzare una festa degna di questo nome con fuochi d’artificio, luminarie e musica; dunque per quest’anno non se ne farà nulla. Poi non so, perché non rientra nelle mie prerogative, se ci saranno bancarelle o giostre ma credo che sia difficile non essendoci la coreografia adatta per una festa civile. Sicuramente mi farò carico nei prossimi mesi di ricostituire sia questo comitato che quello della Madonna del Ponte, però per quest’anno i tempi sono troppo stretti”. E tale tesi è stata confermata anche da una persona dello stesso comitato che vuole mantenere l’anonimato: “Purtroppo siamo rimasti in pochi che vogliono girare per racimolare i soldi necessari, e oltretutto quei pochi di buona volontà si sono visti chiudere la saracinesca in faccia. Nel senso che la crisi economica morde e si sente nel tessuto economico dei commercianti e artigiani dell’area di riferimento della chiesa. Anche se c’è da dire che gli stessi in un primo momento volevano addirittura una festa più grande e più bella, però senza soldi è difficile organizzarla. Gli altri anni siamo riusciti, tra mille difficoltà, a raggiungere la soglia minima di circa 15/20 mila euro tra varie entrate, ma quest’anno siano abbondantemente sotto. Paradossalmente sono stati più “generosi” pensionati e casalinghe che commercianti. Però prendo atto delle difficoltà e confermo che i festeggiamenti pagani sono saltati. Un’ultima considerazione però, senza fare polemiche, mi prese esprimerla: tutti si nascondono dietro la parola crisi, però in un paese molto più piccolo di Policoro in una zona di montagna per una festa simile alla nostra sono riusciti a raccogliere 60 mila euro! Forse la differenza sta nel sentirsi cittadini di una comunità”.

Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della Basilicata)

1 commento:

  1. Si può fare la festa eliminando la musica che non serve affatto e che nessuno si ferma ad ascoltare,per i fuochi d'artificio si possono benissimo ridurre ai soli tre colpi al rientro della processione( a cosa è servita quella tamarrata di fuochi alla madonna del ponte??? 20mila euro di fuochi ma ci rendiamo conto??))),per le luminarie si possono benissimo ridurre al minimo e quel pò che resta da pagare potrà benissimo essere finanziato con i soldi delle tasse di posteggio che le bancarelle sono costrette a pagare al comune.
    In conclusione se si fanno bene i conti resta anche qualcosa!! quindi è tutta questione di organizzazione e di volontà soprattutto!!

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