sabato 3 settembre 2011

Democratica Mezzogiorno: focus legalità apre seconda giornata

Si è tenuto il 2 settembre all’OroHotel di Policoro, il primo Focus della Festa Nazionale Democratica, dal titolo ‘Legalità’. Al tavolo dei relatori Pina Picierno, parlamentare Pd, che ha moderato il dibattito, Tano Grasso, presidente della federazione delle associazioni antiracket, Egidio Basile, commissario regionale antiracket, Marcello Cozzi, di Libera Basilicata, il presidente del gruppo Pd alla Regione Basilicata e Nino Falotico, segretario CISL. Presenti nella sala gremita, il senatore Filippo Bubbico, il presidente della giunta regionale, Vito De Filippo, il segretario regionale, Roberto Speranza. “Una riflessione sui temi della legalità non poteva mancare nella festa del Pd dedicata al Mezzogiorno”, ha così aperto i lavori la parlamentare campana, che ha poi continuato: “Per noi la legalità è la premessa per ogni tipo di impegno, in particolare quello politico. Lo sottolineo in questo momento storico in cui riemerge con forza il tema della cosiddetta questione morale. La questione morale interroga il Pd su un tema che è quello della qualità e responsabilità delle istituzioni pubbliche e, più in generale, della politica”. Per Don Marcello Cozzi di Libera “il problema è la ‘mafiosizzazione’ dei comportamenti, della cultura e della società. “Occorre tornare ad usare con cautela il termine legalità. E’ la normalizzazione della legalità che ci deve spaventare. Una legalità, quella di oggi, funzionale ad un sistema che crea leggi ad personam, che non tutela la cultura e non investe nel sociale”. Il capogruppo del Pd in consiglio regionale, Vincenzo Viti, ha preso la parola sottolineando la grande attenzione della politica al tema delle mafie e della legalità. “Si assiste oggi ad un abbassamento delle riserve morali di questa società, con un incombente pericolo di normalizzazione dell’illegalità”. “E’ il lavoro, ha aggiunto Nino Falotico, l’unico antidoto preventivo di democrazia e di libertà”. Il commissario antiracket e antiusura della Basilicata, Egidio Basile, ha affermato che “sicurezza, legalità e libertà sono aspetti fondamentali dello stato sociale che è complicato far stare insieme senza un’alta mediazione politica”. Per Tano Grasso, “è la questione mafiosa il punto che caratterizza il Mezzogiorno e fa la differenza con il resto d’Italia. Una presenza che ha caratteristiche di forte radicamento sul territorio e forte condizionamento di tutte le attività economiche ad esso legate. La conseguenza è che il Mezzogiorno è un’ area emarginata dai flussi di capitale e di impresa, quindi di intelligenze”.

“La questione della legalità chiama la politica al dovere di ritrovare nella moralità, cioè nella trasparenza del rapporto fra mezzi e fini e nella qualità civile e universale dei fini, il suo antico fondamento costitutivo”. E’ quanto dichiarato dal consigliere Viti nell’ambito della Festa nazionale del Pd, parlando nel corso della tavola rotonda riservata al tema della legalità. “Quando Don Marcello Cozzi – ha continuato Viti - rileva che il contrario dell’illegalità non può che essere la giustizia, di fatto conferisce alla categoria della legalità una estensione che chiama in causa la crisi delle grandi agenzie educative e delle grandi emittenti di valori. Qui la politica ritrova la sua missione in un lavoro di costruzione ideale e civile che parta dai fondamenti, che rielabori culture e valori non transeunti, che si sperimenti quotidianamente dentro i rischi di scelte anche le più drammatiche, che recuperi l’orizzonte del bene comune o, se si vuole, più laicamente, dell’interesse generale. Il dibattito culturale in Basilicata, in questo momento, non sta aiutando la politica a ritrovare la mappa dei fini, poiché oscilla fra analisi prepolitiche o postpolitiche, indulge talvolta in una sorta di sociologismo apocalittico quando non in una estetica della ribellione, o preferisce la strada di semplificazioni qualche volta offensive. Dibattito utile, però – ha concluso Viti - se ci consentirà di mettere a punto comportamenti, etiche pubbliche e private e valori di riferimento più efficaci e coerenti”.

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