sabato 17 settembre 2011

Fabiano Montesano ringrazia Don Carlo e augura buon lavoro (spirituale) a Don Antonio Mauri

POLICORO - Non si saluta un sacerdote solo per buona educazione. Né la gratitudine espressa proviene da un senso di riconoscenza umana per ciò che un uomo ha fatto in mezzo ad una comunità. Egli è testimone di vita, fratello e padre nella grande famiglia che è la parrocchia. Un ministro di Dio, segno e strumento della sua Grazia e della sua Parola. Ciò che ha fatto, nasce da ciò che è e da ciò che ha ricevuto con l'ordinazione sacerdotale: un intervento dello Spirito che lo ha trasformato, configurandolo a Cristo, unico Sommo Sacerdote. Per questo egli ha  parlato e agito nel nome di Gesù, distribuito i suoi doni, comunicato la sua parola, rendendolo presente nel Pane e nel Vino, perdonato e confortato nel suo amore. Dire grazie
ad un sacerdote è dire grazie a Dio per essersi preso cura del suo gregge attraverso una persona, un volto, una voce, un cuore ben precisi. E' riconoscere che il Signore non smette mai di essere presente e di farsi vicino nel cammino della vita di ognuno, dall'inizio alla fine, nelle gioie e nelle sofferenze. Grazie don Carlo per esserti fatto disponibile al progetto di Dio, grazie perché sei stato segno di Lui in mezzo a noi. GRAZIE! Grazie e arrivederci.
Grazie per la tua benevolenza e affettuosa carità. Sono questi i termini che meglio esprimono il momento di saluto riconoscente che esprimiamo a don Carlo per la sua presenza in mezzo a noi. Una presenza amica, gratuita, fatta di amabilità e generosa dedizione. Una presenza che ha lasciato in noi il segno della "grazia", quella di Dio, così spesso augurata, all'inizio di ogni Messa: "La grazia del Signore nostro Gesù Cristo sia con tutti voi".
"E con il tuo Spirito" rispondiamo, forse senza pensarci troppo. Ebbene, ora desideriamo ricambiare con sincerità a questo augurio e soprattutto a quanto don Carlo ha dato, di tempo e di energie, alla nostra comunità in circa 50  anni di presenza tra noi alla guida della Parrocchia della Chiesa Madre. A don Antonio auguro un lungo cammino pastorale nella nostra Parrocchia, certo che saprà continuare il lavoro del suo predecessore e prendersi cura del cammino di Fede di noi policoresi. Ne ha le capacità già ampiamente dimostrate nella Parrocchia S. Francesco della nostra città, e come collaboratore in passato della curia vescovile.
La Fede ci aiuta a superare ogni difficoltà del quotidiano e la riconoscenza in Dio per il bellissimo dono della vita devono essere valori posti alla base del nostro agire nella vita pubblica e nella vita privata. Con don Carlo prima e con don Antonio ora, questi valori di riferimento continueranno ad essere patrimonio di tutti noi parrocchiani.
Fonte
Il Quotidiano della Basilicata

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