POLICORO – Con lo spostamento dell’ambulanza medicalizzata dall’ospedale del centro jonico papa “Giovanni Paolo II” a quello di Tinchi, una parte della fascia jonica entra nella competenza del servizio di Senise. Questa scelta da parte di Basilicata Soccorso non è stata metabolizzata dal personale sanitario di Policoro considerato che ci vuole una mezzoretta da Senise verso il Metapontino; mentre Tinchi deve servire l’entroterra materano e la stessa città dei Sassi a chiamata con la fascia jonica in pratica scoperta e/o comunque anche in questo caso paradossalmente con tempi di percorrenza lunghi nonostante si trovi a ridosso dello Jonio prima di raggiungere un territorio che si affaccia sul mare: 30 minuti anche qui è la stima degli addetti ai lavori. Due disastri strategici-sanitari che trovano poco riscontro nella logica, a parere degli stessi. Se proprio si doveva trovare un Comune baricentrico, secondo gli operatori, probabilmente la decisione sarebbe dovuta cadere su Scanzano, dopo Policoro ovviamente dove la medicalizzata avrebbe effettuato 2000 interventi l’anno su tutto il comprensorio con un rapporto qualità/rapidità di intervento tra i più alti in regione. Da qui nasce la loro protesta finora senza risposta dal management aziendale dell’Asm e di Basilicata Soccorso. E’ come dire: le cose vanno bene e le dobbiamo cambiare! Strano davvero. E a nulla è valso il pannicello caldo della guardia medica a Policoro e Metaponto poiché gli interventi sarebbero celeri per chi si abbronza ma non per chi rimane in città, la maggior parte delle persone. Ma lo sfascio del settore, sempre secondo gli operatori, sarebbe anche un altro: le promesse da marinaio. Infatti all’indomani del trasferimento definitivo della medicalizzata dal centro jonico a Tinchi, l’Asm avrebbe garantito per l’estate una medicalizzata per l’utenza che raddoppia e invece dopo una settimana di presenza del personale medico il servizio è stato soppresso. Motivazione? Non ci sarebbero soldi. Ma una pianificazione della gestione non viene fatta preventivamente? Troppo comodo e superficiale nascondere scelte politiche con una pezza a colori trasparente e piena di buchi. Si poteva tranquillamente scegliere la strada della chiarezza dove ognuno si prende le proprie responsabilità senza nascondersi dietro luoghi comuni vetusti a cui nessuno crede più.
Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della Basilicata)
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