Un accampamento o quasi il pronto soccorso dell’ospedale papa “Giovanni Paolo II” soprattutto durante l’estate. I locali ampliati e ristrutturati avrebbero dovuto essere consegnati due anni fa. Il medico al quale abbiamo posto la domanda scrolla le spalle: “Intanto noi facciamo il nostro lavoro nelle condizioni in cui vedete con disagi per i pazienti e per gli operatori”. Gli interventi durante l’estate sono il doppio rispetto al nosocomio di Matera con il pronto soccorso attivo h24. “Ed anche quando –si intromette un altro operatore- non lavoriamo il doppio, come in questo periodo, restiamo sempre alla pari, quasi mai scendendo al di sotto, come numero di interventi e ricoveri rispetto a quello della città dei Sassi. Qui si lavora il doppio, ma il personale è soltanto la metà se non qualcosa in meno di Matera”. In questi giorni la ressa incalza e i nervi sono sempre a fior di pelle, soprattutto da parte del personale infermieristico che ha il primo contatto con il malato e i loro familiari. I pazienti restano in attesa su una sedia a rotelle o su una barella e i familiari vengono isolati, anche per ore, in un lungo corridoio senza poter scambiare una parola. Personale insufficiente al pronto soccorso, ma anche alla radiologia. Capita spesso che un radiologo, dopo la sua giornata di lavoro, è reperibile. Le chiamate sono tante e può lavorare anche 24 ore di seguito. Il problema del personale è davvero insostenibile. “Ma al di là delle ristrettezze imposte dalle leggi –interviene il nostro interlocutore- come mai negli ospedali dove il pronto soccorso è in funzione dalle 8 alle 20, resta sempre identico il numero degli operatori allorché funzionava 24 ore su 24? Sicuramente c’è sovrabbondanza di personale. E’ il caso di Tinchi e Stigliano. Perché non trasferirlo a Policoro per razionalizzare personale e lavoro nel migliore dei modi?”.
Fonte Nicola Buccolo
La Gazzetta di Basilicata
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