venerdì 30 luglio 2010

Diritti negati ai minori. La Fidapa a convegno



POLICORO – La locale sezione della Fidapa (Federazione italiana donne arti professioni affari) non và in ferie nemmeno in piena estate. Grazie alla sua dinamica presidentessa cittadina, Elisa Polìstena, e alla past president, Maria Antonietta Amoroso, coadiuvate da tutte le socie, continua incessantemente l’attività educativa-culturale dell’associazione all’interno del tema nazionale: “Alla ricerca di un valore perduto: il rispetto”. Ecco che la lente di ingrandimento si è soffermata sui più indifesi, i bambini, di una società che come un tritacarne brucia tutto in pochi istanti. Così presso il castello baronale sabato sera 24 luglio la sensibilità delle donne ha fatto ancora la differenza con un dibattito di alto livello a più voci con insigni relatori sul seguente tema: “Diritto minore per minori?”. Il sociologo Antonio Marziale dell’osservatorio nazionale diritti dei minori ha parlato di una società alla frutta se i diritti dei minori devono essere regolamentati: va da sé che i minori devono essere tutelati proprio perché sono l’anello più debole della società. Un obbligo di tutti per far sentire i bambini cittadini del mondo, come scritto in numerose convenzioni internazionali, e non sudditi, citando l’anomalia olandese dove il partito dei pedofili è stato considerato costituzionale per il principio di libertà di espressione: uno scandalo secondo Marziale leggendo lo statuto. Poi l’ex arbitro internazionale Stefano Farina, oggi designatore della Lega Pro (ex C1) e formatore dei minori, si è soffermato sulla pratica sportiva come mezzo efficace per lo sviluppo psico-fisico del bambino in una società dove sono pochi i punti di riferimento e con formatori non spesso all’altezza di questo difficile compito: “Oggi i ragazzi temono la solitudine perché non c’è nessuno pronto ad ascoltarli, nemmeno in famiglia, e sono costretti ad auto stimolarsi per sentirsi parte attiva della società. La famiglia, un agente di socializzazione, non è più generatore di valori morali”. La presidentessa del tribunale per i minorenni di l’Aquila, Vittoria Correa, ha illustrato il funzionamento della giustizia per i minorenni dove a decidere non è un giudice ma quattro, due togati e due onorari, tra cui anche obbligatoriamente donne; e di come i tribunali per i minorenni siano presenti in distretti di Corte d’Appello e non nei tribunali ordinari con un aggravio di costi e tempo che giocano a sfavore del minore. Nella sua relazione non ha mancato di criticare il diritto di famiglia nella parte in cui non equipara i figli legittimi da quelli naturali nei rapporti di parentela ed affinità, e l’affido condiviso come istituto giuridico sbagliato per la tutela del minore: “Noi ci muoviamo seguendo gli articoli del codice civile che vanno dal 330 al 336, e reputo l’allontanamento dei figli l’ultima soluzione per non turbarne lo sviluppo”, aggiungendo come in momenti delicati bisogna prendere decisioni immediate dopo la perdita o limitazione della patria potestà dei genitori, e di come sia importante una stretta collaborazione tra tutti gli attori chiamati in causa, servizi sociali dei Comuni compresi. La psicoterapeuta Maria Rita Parsi ha spiegato la sindrome dell’alienazione genitoriale che ha portato l’adolescente a confrontarsi solo con internet e i social network, i quali hanno sostituito, purtroppo, gli storici agenti di socializzazione tra cui: scuola, famiglia, istituzioni e in cui ruolo distorsivo della loro crescita sana viene svolto anche dai media, spesso diseducatori propinando modelli sbagliati da prendere come esempio. Continuando poi nella sua discettazione non ha mancato di proporre una società bambinocetrica con prevenzione e formazione al centro con l’applicazione di protocolli e carte sui diritti degli adolescenti che devono precedere quelli dei genitori in fase di separazione. Infine l’Avv.ssa Maria Grazia Masella del foro di Roma nello snoccialore i dati ultimi di aumento dei divorzi, ha auspicato una riforma organica del diritto di famiglia a partire da un unico tribunale della famiglia, che accorpi quello ordinario in tema di separazioni e quello per i minorenni, e di una nuova cultura della separazione incentrata su percorsi di pacificazione nella separazione togliendo l’attuale litigiosità tra i coniugi che si ripercuote sui figli minori e di patti prematrimoniali che vadano a dirimere a monte potenziali problemi dopo il matrimonio. Un saluto è stato portato dall’assessore regionale al Lavoro, Rosa Mastrosimone, secondo la quale la Regione Basilicata è all’avanguardia nel settore con l’osservatorio per i minori e il garante per l’infanzia; dal vice sindaco di Policoro, Rocco Leone, secondo cui i disturbi di lettoscrittura in Lucania non siano curati e di come progetti contro il disagio scolastico non vengano finanziati dall’Ente regione. Un contributo è stato portato da psicologi lucani, Salvatore Gentile, avvocati e assistenti sociali regionali. Il vice presidente nazionale della Fidapa Eufemia Ippolito ha coordinato i lavori a cui ha dato un prezioso contributo la collega Lucia Moccia, presidente distretto sud-est.

Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della Basilicata)

Nessun commento:

Posta un commento