lunedì 24 maggio 2010
Un centro termale d’eccellenza a Policoro, lo propone il consigliere Labriola.
“Il Regolamento urbanistico e il Piano d’ambito sono due strumenti indispensabili per la crescita di una città, a maggior ragione quando si affaccia sul mare. E siccome Policoro non ha ancora adottato né il primo né il secondo strumento, che sono in fase di stesura, credo che la mia proposta di inserire nel Regolamento urbanistico un centro termale d’eccellenza, “Terme d’Ercole”, possa arricchire e caratterizzare la nostra offerta turistica e nel contempo curare patologie ed affezioni attraverso cicli terapeutici personalizzati di trattamenti e cure termali grazie alle proprietà curative e medicamentose delle acque sorgive conosciute da centinaia di anni, recuperando così in fretta la forma psicofisica perduta”. L’idea è del consigliere di minoranza del Comune di Policoro, Franco Labriola (Pd), e scaturisce dalla constatazione che: “ad esempio nei pressi del Bosco Sottano di Policoro Sud nel sottosuolo c’è una sorgente sulfurea naturale che la si può sfruttare economicamente, o seguendone il corso naturale o deviando la stessa in un’altra direzione (zona Lido), in un centro termale d’èlite. Penso che Policoro, anche in prospettiva di un maggior sviluppo turistico le cui potenzialità potrebbero emergere dopo l’adozione dei due strumenti urbanistici di cui sopra, abbia tutte le carte in regola per poter ospitare un’oasi dove rifugiarsi dalla calura estiva e dove apprezzare la bellezza di azzurre acque sorgive come accade già in località marine rinomate della nostra Penisola, che sarebbe un momento di svago anche per tutta la famiglia con aree attrezzate per la vegetazione, per il tempo libero e divertimento dei bambini. Le nostre caratteristiche naturali e ambientali intrinseche del territorio ci consentono di poter concretizzare quest’idea, che si incastrerebbe alla perfezione su investimenti già realizzati e di quelli futuri nel rispetto nel patrimonio naturalistico che parte dalla riserva protetta del Bosco Pantano per poi diramarsi anche in altre attività di turismo ecocompatibile. Questa esperienza, che ha dato grandi risultati ad esempio ad Ischia ma anche all’Abruzzo, sono state molto apprezzate dai turisti che popolano quelle aree durante l’anno con un ritorno sia di immagine che economico importante che sono sotto gli occhi di tutti. Ischia ad esempio è un’isola meta di migliaia di vacanzieri durante tutto l’anno e il cui centro termale d’eccellenza, la cui fruibilità è illimitata a tutti dai giovani ai meno giovani, è stato l’apripista della destagionalizzazione del comparto turistico. E sulla scia di questi risultati raggiunti in termini di grandi numeri che l’isola campana conta, anche a Policoro un’esperienza di questo tipo può contribuire non solo a valorizzare la nostra città ma a renderla completa nel suo pacchetto turistico complessivo, oggi parziale, a costi contenuti grazie a convenzioni con il sistema sanitario nazionale rendendo poi accessibile i trattamenti (vedi Latronico e Rampolla). Il territorio di Policoro è ricco di sorgenti di acque sorfuree ed oligominerali nel sottosuolo de: la Fontana del Fico, dell’arco della posta, del Varratizzo, di via Lazio, di via Siris (palazzi Vozzi), di contrada Petrullo e la fontana del Bosco, e già all’epoca della colonizzazione greca alle porte dell’odierna Nova Siri c’erano le terme di Sant’Alessio. E’ di qualche anno fa lo studio della qualità delle acque, commissionato dalla famiglia Massocchi, per la verifica della fattibilità economica dell’imbottigliamento delle stesse testimonia che il nostro territorio può generare ancora valore aggiunto utilizzando tali risorse, collegate alle bellezze naturali e storiche. Questo può essere il punto di partenza per elaborare strumenti utili al raggiungimento di tali obiettivi, magari fuori dalla riserva naturale del Bosco Pantano, e dando la possibilità ai privati di sfruttare le acque oligominerali creando un marchio di qualità territoriale in un percorso delle fontane, alla scoperta dei tanti tesori che la nostra città conserva. Pertanto chiedo al Sindaco Lopatriello e all’Assessore Ierone la convocazione di un Consiglio comunale che possa elaborare e condividere l’idea di massima che ho cercato di illustrare e motivare, certo che non mancherà l’apporto positivo dell’intera assise”.
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