Sfogliando i petali della margherita un giorno si toglie un servizio al nosocomio del centro jonico papa “Giovanni Paolo II”; il giorno dopo si inaugura il nuovo reparto di ginecologia/ostetricia e il terzo c’è la spoliazione del servizio del 118 “India”, l’ambulanza medicalizzata. Gli operatori di Basilicata Soccorso sono sul piede di guerra per la paventata soppressione del 118 che dal primo giugno prossimo dovrebbe passare a Tinchi di Pisticci in quella logica infernale per la sanità che nessuno dirà mai, ma nei fatti è quella del do ut des. Siccome la coperta è corta con la riforma del sistema sanitario entrato ormai a regime, il nosocomio di Tinchi è già nei fatti ridimensionato; per evitare di chiuderlo del tutto, e a tal proposito gli abitanti già da mesi si sono riuniti in comitato, si cerca di dargli “il contentino” che non serve a nessuno. Infatti sulla costa jonica l’India di Policoro è l’unica con 2000 interventi l’anno, molti dei quali durante l’estate dove per giunta da anni non esiste più il presidio medico sul lungomare centrale proprio perché c’è (ancora per poco?) l’ambulanza con il dottore a bordo, e non si capisce il motivo per il quale debba essere spostata in un’altra località, sempre della fascia jonica ma più difficile da raggiungere. Probabilmente alcuni addetti ai lavori pensano che Tinchi sia una tappa intermedia che poi porti dritti dritti a Matera, Madonna delle Grazie. Infatti i nosocomi della vicina Puglia sottrarebbero degenti al capoluogo, e così si toglie alla periferia per ingrassare il capoluogo. Questa politica sanitaria accentratrice non viene digerita facilmente da infermieri, autisti del 118 e cittadini che già dalla imminente estate potrebbero vedersi aumentati i disagi. Con la beffa che la medicalizzata di Stigliano, l’altra dell’ex Asl 5 di Montalbano, con 300 interventi l’anno, non viene toccata per non accendere gli animi dei residenti. Così lavorare troppo e bene quasi mai paga perché la cattiva politica ci mette la coda, come il diavolo, in una sorta di Robin Hood al contrario. A gioire potrebbero essere solo coloro i quali per salire sull’autolettiga, non medicalizzata, avranno il gettone di presenza, come se gli stipendi del personale medico fossero da fame (e molti anno anche l’ambulatorio privato!), in barba anche alla legge regionale che prevede l’ambulanza con medico dove c’è il Pronto soccorso attivo. A Policoro c’è ma la tolgono: perché? Cosa mai ci sarà in cambio sfogliando il quarto petalo della margherita?
Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della Basilicata)
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