Sono arrivati domenica sera 11 aprile al Circolo velico lucano (Cvl) i talent scout che lunedì mattina e pomeriggio hanno visionato giovani calciatori in erba (1994/1997) iscritti a varie scuole calcio del centro jonico e del comprensorio nel primo raduno: “Football meeting Prof. Gaetano Michetti”. Ad accoglierli ragazzi in cerca di rettangoli di gioco da mille e una notte accompagnati dai rispettivi genitori e allenatori di calcio che sperano di “piazzare” uno dei loro allievi in squadre di calcio professionistiche. Ad organizzare il raduno è stata Filomena Bifulco, professoressa di Scienze Motorie: “Il nostro intento –osserva- è quello di accompagnare i ragazzi nell’evoluzione della loro crescita psico-fisica visto che è scomparsa la famiglia, la scuola e la chiesa, agenti di socializzazione che nell’epoca contemporanea sono in declino. Lo sport è l’unica attività educativa che ancora regge perché contiene intrinsecamente: emozioni, sacrificio, passione, riscatto, sentimenti, tutti valori umani che esulano da qualunque contesto in cui un giovane cresce, e la cui immaterialità sfugge ad ogni ragione razionale e da qualunque contesto oggettivo. Ecco i motivi che mi hanno spinta ad organizzare questo progetto, giunto alla prima edizione, e a cui molti addetti ai lavori hanno risposto affermativamente”. E uno di questi è il Cvl, rappresentato da Sigismondo Mangialardi: “Il nostro è un centro sportivo d’eccellenza e palestra di vita dove i giovani possono imparare discipline sportive come la vela, winsurf, nuoto, canoa. Ma quando si tratta di sport, anche se in questo caso non legate propriamente al mare nel mio caso, tutti noi dobbiamo manifestare il giusto interesse e trasferire alle nuove generazioni i valori che trasmette, tra cui: amicizia, solidarietà, e anche il giusto agonismo necessario nel trasmettere emozioni. Nel nostro caso con le attività sportive cerchiamo di tenere vivi i fasti della civiltà magno-greca, dove sono nate le Olimpiadi, educando così i ragazzi a guardare avanti con la forza della storia”. Presente anche l’ex tecnico del Pisticci calcio Antonio Valente, team che milita nella serie D, il quale ha sottolineato come il settore giovanile è la vera ricchezza delle squadre di calcio non solo calcisticamente ma anche come processo di maturazione graduale di ogni ragazzo e di come: “lo sport attrae così tanta gente perché: c’è un livellamento nel senso che il figlio di un operaio ha le stesse possibilità di emergere del figlio di una famiglia benestante, tutti hanno le stesse opportunità; perché ci sono regole da rispettare e perché soprattutto negli sport di gruppo c’è lo spirito di sacrificio che ti fa superare ogni ostacolo”. A supporto della tesi del mister Valente, Camillo Di Benedetto, agente Fifa: “su cento ragazzi solo il 2-3% riesce a superare le severa selezione prima di arrivare a giocatore in campionati di calcio professionistici anche per una sola stagione. La selezione è dura e non così semplice come potrebbe apparire”. E poi sfata anche un tabù: “nelle categorie che contano, serie A-B, i guadagni sono interessanti, però dalla Lega Pro in giù (ex C1 e C2) ci sono stipendi normali nell’orbita di 1500,00 al mese e solo gli attaccanti, quelli che fanno la differenza, possono arrivare a guadagnare 200 mila euro lordi; però nel gotha del calcio nazionale si arriva solo se si è veramente bravi”. Inoltre ha aggiunto come oramai molte società oltre alle qualità calcistiche mirano anche ai profitti scolastici dei loro tesserati. Tra gli osservatori del raduno: Giuseppe Volpecina, ex giocatore del Napoli di Maradona e del Verona, e ora direttore sportivo di una squadra di calcio dell’hinterland napoletano e rappresentanti del Bari e Fiorentina.
Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della Basilicata)
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