mercoledì 28 aprile 2010

Iniziata la raccolta firme contro la privatizzazione dell’acqua. Durante l’incontro è stato ribadito il no al nucleare

POLICORO – Il giorno della Liberazione, 25 aprile, è stato scelto non a caso da varie associazioni ambientaliste e non territoriali, tra cui “No Scorie Trisaia” e “Karaktèria”, per ricordare in piazza Eraclea, domenica scorsa, chi ha perso la vita per l’unità d’Italia e la liberazione nazifascista. Ma l’occasione è stata opportuna per ribadire ancora una volta il pericolo e le morti derivanti dal nucleare, che secondo i presenti può ritornare d’attualità con la scelta governativa di un ritorno all’energia nucleare prevedendo la costruzione di alcune centrali dislocate su tutto il territorio nazionale. E tra queste località ce ne potrebbe essere anche una tra la Lucania (Scanzano?) e la vicina Puglia, che gli ambientalisti contestano ricordando chi ha perso la vita e le conseguenze nefaste della sciagura di Chernobyl del 26 aprile 1986, che si potrebbero ripetere, a loro dire, anche da noi poiché sono in atto le procedure per la linea di lavorazione dei rifiuti liquidi presso il Centro Enea Trisaia di Rotondella e il magazzino di stoccaggio per i rifiuti radioattivi di terza categoria unico in Italia e pericolosissimo per l’ambiente, da parte della Sogin (società che gestisce gli impianti nucleari in Italia). Questo farebbe presagire un grave pericolo per le popolazioni residenti, secondo gli intervenuti, da scongiurare anche nel rispetto della legalità, ovvero dei tre referendum del 1987 contro il nucleare su cui gli italiani si schierarono contro il nucleare. Queste le motivazioni che hanno spinto i manifestanti alla giornata della sensibilizzazione su questi temi che continuano ad essere d’attualità, insieme ad un altro argomento su cui nel marzo scorso si è scomodato finanche padre Alex Zanotelli: la privatizzazione dell’acqua. Durante il convegno tenutosi nella villa comunale “Cotino” si è programmato una serie di eventi contro tale provvedimento governativo, e il 25 aprile è anche partita la raccolta firme, che durerà fino al prossimo 10 luglio, che serviranno ad indire referendum nazionali contro la privatizzazione dell’acqua ritenuta bene essenziale per la vita dei cittadini che non essere data in mano alle lobbies che hanno come unico fine il lucro. Tutti i moduli portati in piazza sono stati riempiti per un totale, secondo l’organizzazione, di 120 firme raccolte in una sola serata.
Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della Basilicata)

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