martedì 27 aprile 2010
Aperto il nuovo canile comunale in via Tagliamento
Area Zac (Zona accoglienza cani) è il nome che l’Amministrazione comunale ha scelto per l’inaugurazione del nuovo canile municipale avvenuto nella mattinata del 24 aprile. Alla celebrazione dell’evento la prima a prendere la parola è stata l’Avv.ssa Maria Falcone a nome dell’associazione che gestirà il nuovo canile, Anta (Associazione nazionale tutela animali) sezione di Policoro: “Ringrazio tutti coloro che si sono prodigati per la creazione di questa struttura. Ci sono voluti dieci anni di battaglie politiche per vedere finalmente costruito questo canile. E in questi due lustri tante sono state le difficoltà che abbiamo superato. Il fenomeno del randagismo è difficile da capire, l’animale non dev’essere visto come un oggetto, ma come un essere vivente che ci dà tanto. Il nostro scopo non è quello di riempire il canile, che non è un carcere per i cani, ma un punto di collaborazione e informazione con i cittadini”. Subito dopo è intervenuto il presidente nazionale dell’Anta, Bruno Mai Tomasi: “Ho conosciuto questa località quando qualche anno fa venero avvelenati dei cani e l’episodio balzò alle cronache nazionali. Noi in linea di principio siamo contrari ai canili, e non è un paradosso con l’inaugurazione di stamattina, ma siamo per le sterilizzazioni, per l’applicazione dei diritti agli animali, per l’anagrafe canina. Tutte attività di prevenzione che precedono l’ingresso dei cani randagi nei canili. Se facessimo più prevenzione eviteremmo di spendere un miliardo e mezzo di euro l’anno per combattere il randagismo che vede coinvolti un milione e mezzo di cani in tutta Italia. La legge nazionale quadro 281/91 e poi quelle regionali, in Lucania la 34/93 se non ricordo male, dettano le direttive per come arginare il fenomeno del randagismo, però in noi è ancora forte la cultura dell’abbandono per strada senza magari rivolgersi in strutture come queste che possono anche affidarlo a persone che chiedono esplicitamente l’adozione del migliore amico dell’uomo. Nella nostra nazione sono 300 mila i cani che hanno un padrone, e molti altri che se ne disfano come se fosse un oggetto con grave danno per l’incolumità pubblica e la salute dei cittadini molto spesso messa a rischio. Pertanto invito tutti a rivolgersi alle associazioni per la tutela dei diritti degli animali, oltre alla nostra ce ne sono tante altre tra cui: Empa e Lega per la difesa dei cani. Tra tutti i canili che ho visitato, questo è sicuramente tra i più moderni e sarà così anche nella gestione”. Poi a prendere la parola è stato il primo cittadino della città jonica, Nicola Lopatriello, il quale ha sostenuto: “Una città non è civile se non si preoccupa dei cani. Finora spendevamo 100 mila euro l’anno per il servizio gestito da un’associazione calabrese che portava i cani a Villapiana; da oggi non è più così con un risparmio di risorse pubbliche non indifferenti. Non è stato semplice individuare un’area dove ubicare il canile dato che abbiamo un territorio antropizzato. Ora mi auguro che sia più semplice sensibilizzare i cittadini ad amare e non abbandonare il migliore amico dell’uomo. Infatti vediamo spesso in Tv canili lager dove si maltrattano i cani e dove a volte vengono utilizzati in gare da corsa illegali o addirittura educati ad attaccare l’uomo. Quello di oggi è senz’altro un segnale di civiltà che lanciamo”. Prima del taglio del nastro, Don Carlo Ferrarotti ha benedetto la struttura. L’area Zac sorge in via Tagliamento, località “Torremozza”, nelle vicinanze del depuratore comunale.
Ecco una breve scheda tecnica
Si tratta di una struttura di accoglienza per cani randagi o liberi e appositi locali da destinare a canile sanitario, nel quale troveranno accoglienza provvisoriamente i cani recuperati in quanto vaganti. La progettazione è stata indirizzata verso un organismo tipologico unico, semplice, compatto e di immediata lettura percettiva. Tali caratteristiche dimensionali, sono state ritenute essenziali in fase di progettazione al fine di salvaguardare l'ambito rurale pur garantendo le legittime necessità funzionali della struttura, infatti, riprende i canoni tipici delle costruzioni rurali (copertura a falde, sviluppo volumetrico orizzontale e colore chiaro), mirando ad una piena integrazione con le aree agricole limitrofe.
La tipologia di progetto adottata e la posizione centrale della struttura rispetto all'area di
intervento ha permesso di circondare il manufatto da ampie fasce verdi salvaguardando le
piante di ulivo laterali in quanto mitigano, schermano ed ombreggiano la struttura ed i
cani.
Dimensioni:
– superficie struttura 800 mq circa
– area verde sgambettamento 1500 mq circa
Il Canile è costituito da un'area sanitaria e un'area rifugio:
Area sanitaria: ingresso, ufficio, ambulatorio, depositi, locale per il personale di gestione e
relativi servizi igienici e spogliatoi.
Area rifugio: è caratterizzata da un corridoio centrale che serve i 50 box. Ogni box di 12 mq
è costituito da soggiorno zona notte, soggiorno zona giorno (coperta), soggiorno zona giorno
(scoperta). Il numero dei cani ospitabili è 150 (3 per ogni box).
La struttura presenta le seguenti caratteristiche costruttive:
- struttura portante metallica;
copertura in pannelli coibentati;
pareti in pannelli coibentati facilmente lavabili e disinfettabili;
pavimento area rifugio in cemento industriale elicotterato facilmente lavabile;
porte esterne e rubinetti ad erogazione manuale in tutti box;
L'opera è stata realizzata in otto mesi nel pieno rispetto delle norme sulle costruzioni e sulla sicurezza.
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