POLICORO - Martedì 13 aprile è partita nel centro jonico la raccolta firme del Comitato in difesa per l’acqua…e per la sete di uguaglianza, democrazia partecipazione di via Siris nel circolo “Karakteria” contro la privatizzazione dell’acqua, bene pubblico naturale da tutelare contro le lobby del profitto e della privatizzazione. Secondo i sostenitori l’acqua non può essere equiparata ad un normale bene di consumo, poiché è necessario per la sopravvivenza della specie umana. Viceversa una sua privatizzazione esporrebbe tale bene, secondo i referendari, ad un potenziale aumento del prezzo del suo consumo andando così a penalizzare tutti e soprattutto i ceti meno abbienti. “L'essere umano –spiega il neonato comitato- è fatto per l'80% di acqua, la nostra stessa nutrizione come la nostra sopravvivenza sono impossibili senza acqua e, mentre il processo di desertificazione aumenta a causa dei cambiamenti climatici e nel sud del mondo si combattono già guerre per l'acqua, i grandi capitali fiutano un affare epocale dalle dimensioni enormi e dal guadagno sicuro, capace di dare un prezzo alla vita umana e assoggettare definitivamente tutti gli uomini ad un costo da pagare ad un privato proprietario dell'acqua, per la loro stessa sopravvivenza. Un acquedotto pubblico è un servizio senza fini di lucro, le istituzioni - che sono di tutti - distribuiscono un bisogno vitale ai cittadini (che sono uomini, donne, bambini e anziani), la bolletta è una tassa minima che serve per farlo funzionare e per dissetarci. Un acquedotto privato è un'industria che distribuisce acqua e che da questa distribuzione vuole guadagnare; la bolletta è una ricevuta dello scambio commerciale e basti guardare come nei posti in cui ci sono acquedotti privati le bollette sono aumentate in maniera esorbitante e come il servizio è peggiorato, per rendersi conto dell'inghippo”. Il concetto è chiaro: il pubblico potrebbe andare in perdita per il bene della collettività; il privato, invece, dovrebbe aumentare i costi del servizio quantomeno per pareggiare i conti come qualunque studente di economia al primo anno di università capirebbe essendo la prima legge del mercato libero, con una differenza sostanziale. Il comitato informa anche che si potrà firmare fino al 10 luglio e allestiranno il primo banchetto pubblico domenica 25 aprile in piazza Eraclea, dando ampio spazio alla commemorazione dell'anniversario di Chernobyl e sulla questione del nucleare e ampliamenti previsti al centro Enea della Trisaia. Altre iniziative di sensibilizzazione sono previste durante questi mesi. Ricordiamo inoltre che lo scorso 25 marzo su questo tema si è discusso in villa Cotino alla presenza di padre Alex Zanotelli.
Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della Basilicata)
Nessun commento:
Posta un commento