giovedì 15 aprile 2010
Il sindaco di Policoro sventa suicidio di un immigrato marocchino
Il sindaco di Policoro, Nicola Lopatriello, nella mattinata di giovedì 15 aprile ha sventato un suicidio nella pineta all’altezza del lungomare centrale, lato destro, di Policoro mentre, come fa quotidianamente, stava controllando lo stato dell’arte delle opere pubbliche in itinere e alcune delle quali di imminente inaugurazione. Era insieme all’autista di rappresentanza del Comune nei pressi del Circolo velico lucano a verificare gli interventi da sostenere in vista dell’imminente apertura della stagione estiva; quando sotto una pioggia battente ha notato alcune persone che cercavano aiuto. Così si è fermato e appena gli hanno riferito che un uomo si stava suicidando con il classico cappio al collo non ci ha pensato due volte ad uscire immediatamente dalla macchina e andare in suo soccorso. “Sradicarlo” letteralmente dall’albero non è stato facile perché era intenzionato a farla finita e nel soccorso ha avuto serie difficoltà per la robusta corporatura e l’altezza dell’uomo, ma alla fine ce l’ha fatta a sollevarlo e sfilargli il cappio serrato intorno al collo salvandolo da morte sicura. Con l’uomo ancora in stato confusionale sono stati attivati i soccorsi che sono arrivati celermente anche grazie ai militari dell’Arma, prontamente accorsi e successivamente il personale del 118, Polizia Locale e servizi sociali del Comune di Policoro. “Credo che il destino abbia voluto evitare –spiega il sindaco- una morte prematura ed ingiusta poiché se fossi arrivato un attimo dopo questa tragedia non sarebbe stata evitata”. Nelle ore successive M.H. ha abbandonato il Pronto soccorso dell’ospedale di Policoro nel tentativo di raggiungere moglie e figlio. Così il primo cittadino avvisato dal servizio sociale lo ha nuovamente rintracciato e rifocillato nella sua stanza in Municipio coadiuvato dai consiglieri comunale Giuseppe Ferrara, militare della Guardia di Finanza e Pasquale Suriano, medico, consentendogli attraverso il servizio sociale di riabbracciare la moglie e figlio. In un secondo momento con il supporto dei Carabinieri è stato riaccompagnato in ospedale per le cure del caso. Lopatriello ha dichiarato che trattasi: “di una storia di emarginazione e povertà che ha indotto M.H., originario del Marocco ma residente a Marconia di Pisticci a tentare l’insano gesto. Ora l’augurio è quello che tutti possano interessarsi alla triste storia di questo giovane affinché possa assicurare un futuro più dignitoso alla propria famiglia, sicuro che dopo quanto accaduto anche il Comune di residenza con i proprio uffici si attiverà per alleviare lo stato di disagio di questo nucleo familiare”. E conclude: “mi ha confessato di essere un cuoco. Chissà che una volta rimessosi in salute non si riesca a trovargli un lavoro”. Ricordiamo che il passato Nicola Lopatriello è stato anche presidente della locale Croce d’Oro di Policoro, associazione onlus, ed in tale veste ha gestito numerose emergenze ed urgenze.
POLICORO, Lì 15-04-2010
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