martedì 13 aprile 2010

I maratoneti dell’associazione podistica di Luigi Cappucci tagliano il traguardo della mezza maratona di Firenze


POLICORO – Nel tardo Medio Evo è stato il luogo di incontro dei più grandi artisti, teologi, religiosi, letterati, umanisti, politici e simbolo prestigioso dell’identità della città agli albori del Rinascimento. Lunedì 11 aprile invece la Basilica di Santa Croce è stata il luogo di partenza e di arrivo della corsa su strada “Firenze half marathon” aggregando così maratoneti provenienti da tutte le zone d’Italia. E tra i circa 3500 corridori c’era ovviamente anche una delegazione dell’associazione podisitica dilettantistica amatori del centro jonico fondata da Luigi Cappucci, insieme ad altri suoi cinque iscritti hanno dato il meglio di sé tagliando tutti il traguardo finale dopo 21 chilometri e 97 metri: Egidio Cirigliano 1,57 (un’ora e 57 minuti); Vito Domenico Abatiello 1,54; Gaetano Rinaldi 1,54; Eustachio Tasco 2,12 e Volani Furio 1,49. “Io purtroppo –racconta Cappucci- avevo dato la mia disponibilità a correre ma purtroppo non ho potuto prendere parte alla gara perché mi dovevo sottoporre ad un test propedeutico un’altra maratona, quella del 25 aprile a Padova, ma un forte acquazzone ha impedito la visita. La mia presenza a Firenze è stata comunque preziosa per il sostegno morale dato ai miei soci e qualche utile consiglio in quanto in passato avevo già corso sulle strade del capoluogo toscano. Sono contento che i miei corridori siano arrivati fino in fondo. E’ vero che si trattava di una mezza maratona, ma nello stesso tempo percorrere quasi 22 chilometri di strada non è semplice. E comunque anche questa volta ci siamo fatti rispettare centrando l’obiettivo che ci eravamo prefissati in partenza: non ritirarci. Infatti il nostro motto è proprio quello di non arrenderci mai. Tuttavia mi ha fatto piacere anche che la partenza sia avvenuta in contemporanea ad un’altra maratona internazionale “Viva Città” (09:30), evento patrocinato dall’Unesco e di cui la sola Matera in Lucania ha la certificazione per poterla organizzare. Nulla a che vedere con quella di Firenze, però la concomitanza sia della giornata che della partenza è singolare per il semplice motivo che anche l’Unesco punta molto su questi happening come le maratone per rimarcare l’importanza del nostro patrimonio storico forse perché correndo per le varie città è come viaggiare nella storia di ciascuna di esse”.
Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della Basilicata)

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