POLICORO - Centotrentuno municipalità sono racchiuse all’interno dei confini della regione Basilicata e molte di queste rischiano di rimanere isolate sia per le difficoltà infrastrutturali che per la lontananza dai Comuni più grandi della stessa regione. Se a tutto ciò aggiungiamo che ogni dieci anni dal censimento della popolazione si registra purtroppo un saldo negativo dei residenti che porta anche al ridimensionamento dei presidi statali: scuole, caserme, o di servizi essenziali, vedi la recente chiusura della filiale di Matera di Bankitalia, ecco che per cercare di porre un argine sia allo spopolamento che alla perdita di pezzi di “istituzioni”, presso il Comune di Policoro nella mattinata di sabato 12 settembre si sono riuniti alcuni sindaci e amministratori di Comuni lucani: Aliano, Rotondella, Policoro, Valsinni, San Giorgio Lucano ecc, per aprire un tavolo di confronto su come affrontare nel breve periodo i principali problemi che attanagliano l’area. Dalla feconda discussione è emerso che una delle possibili vie d’uscita è quella di creare una unione dei Comuni, sotto la forma giuridica di consorzio o associazione di Comuni, che insieme possano elaborare progetti e programmi “comprensoriali” non ragionando più sulla base di superati campanilismi, ma unendo le rispettive energie per creare quello che in gergo parlato si chiama sinergia del territorio. Una delle piattaforme su cui nelle prossime settimane si inizierà a lavorare è quella del turismo: eventi “interscambiabili” tra di loro in un unico programma che possa aprire le porte dei rispettivi territori a tutti i turisti che ad esempio frequentano la fascia jonica e i villaggi presenti, studiando magari un logo unico da inserire come marchio in un battage pubblicitario e in cataloghi di tour operator; i temi del lavoro sono stati anche affrontati sotto il profilo della creazione di un network tra le stesse istituzioni dove si possano incontrare domanda e offerta visto che in alcune realtà imprenditoriali locali non si riuscirebbero a trovare determinate figure professionali cosicché arriverebbero addirittura da fuori regione, ed è un paradosso dato che, purtroppo, la disoccupazione in Basilicata è a due cifre. Altra direttrice tracciata è quella della promozione del territorio, seconda faccia della medaglia del turismo, apprezzato dai turisti che lo visitano ma ancora poco conosciuto in Italia e di conseguenza in Europa. E anche in questo settore i presenti si sono detti disponibili ad azioni unitarie che contengano tutta l’offerta: monti, mare e collina che la Basilicata può offrire. Infine questo unicum di Comuni non contrasterebbe affatto con le Comunità locali, ex Comunità montane, di nuova istituzione che avrebbero altre competenze.
Gabriele Elia
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