POLICORO
– Ombrelloni chiusi il tre agosto in riva allo Jonio, sponda Policoro. Gli
operatori turistici hanno scioperato in piena estate in una manifestazione dal
respiro nazionale in segno di protesta
contro il silenzio del Governo Monti sui problemi della categoria. I clienti
degli stabilimenti hanno aspettato fino alle 11 del mattino per potersi
riparare dal solleone, fino a quando cioè i gestori hanno ripreso la normale
attività dopo aver reso note le motivazioni del blocco. In particolare, la
protesta mirava a dire no alle aste degli stabilimenti previste dall’Unione
Europea a partire dal primo gennaio 2016 dopo che i gestori hanno investito
tempo e danaro per costruirsi un futuro lavorativo. L’agitazione è stata decisa
il 3 dai sindacati di categoria: Sib-Confcommercio, Fiba-Confesercenti,
Cna-Balneatori, Assobalneari Italia-Confindustria, insieme ad un pacchetto di
iniziative che verranno attuate nel corso del mese di agosto su tutte le
spiagge. Le organizzazioni chiedono all’esecutivo la riapertura del tavolo di
confronto per redigere un documento condiviso con le misure da mettere in campo
per superare la condizione di difficoltà che sta paralizzando il settore
balneare, già fortemente provato dagli effetti della crisi economica. Le
associazioni di categoria hanno invitato le istituzioni locali ad unirsi alla
manifestazione di protesta contribuendo così a dare visibilità ad una
situazione che sta mettendo a rischio imprese e posti di lavoro. Fino alle
11:00 del mattino sono stati garantiti regolarmente solo i servizi di salvataggio. Nel momento in cui
ci siamo recati sulla Duna di via Lido in Policoro, ad aderire allo sciopero
sono stati, sui circa undici lidi presenti, due storici, fissi: “La Capannina”
e “Sirena”, il primo sul lato destro, il secondo centrale, e il terzo mobile
sul lato sinistro. Un brutto colpo per il turismo nostrano che deve fare i
conti con una stagione corta, da queste parti, e con costi di gestione che
lievitano ogni anno per non parlare poi delle lungaggini amministrative tra
permessi e costruire, rilascio di concessioni ad adempimenti vari. Oltretutto
gli stessi operatori turistici di questi tempi sono presi di mira dagli 007 del
fisco, soprattutto controlli sul rilascio degli scontrini, e della Capitaneria
di porto per quanto riguarda il rispetto degli articoli del codice della
navigazione sulla prevenzione in mare e sulla terraferma. La protesta
continuerà anche nei prossimi giorni. Una serrata che rende il futuro del
settore ancora più buio.
Gabriele
Elia
(fonte
il Quotidiano della Basilicata)
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