POLICORO - Si chiama MALARIA
PORTRAIT" ed è la mostra fotografica – evento di solidarietà per Medici
Senza Frontiere con cui sensibilizzare e raccogliere fondi a sostegno
dell’associazione ma anche portare una testimonianza. Ad ospitare l’iniziativa,
sabato 25 agosto, a partire dalle 19, il Castello di Policoro. Al centro della
serata sarà la presentazione della mostra fotografica “Malaria Portrait”, di
Fausta Micheletta, medico e fotografo, curata da Ester Stigliano, che documenta
l’attività svolta da Medici Senza Frontiere per salvare i bambini colpiti dall’epidemia
di malaria in Costa d’Avorio. L’esposizione itinerante, realizzata dall’Associazione
“Margana41” per Medici
senza frontiere, è stata
presentata lo scorso 24 aprile a Roma, in occasione della Giornata Mondiale
contro la Malaria istituita dall’Oms (Organizzazione mondiale della sanità).
Nel corso della serata – evento di Policoro, a partire dalle 20, chiacchierata con
Fausta Micheletta. Interverrà Rocco Leone, sindaco di Policoro e medico. Inoltre,
grazie alla collaborazione con l’Associazione “Presidio del Libro –Magna Grecia”,
si terrà un reading dal libro “Dignità – 9 scrittori per Medici Senza
Frontiere”, edito da Feltrinelli. La mostra nasce dall'esperienza che Fausta
Micheletta ha vissuto in Costa d'Avorio come medico responsabile del pronto
soccorso con l'organizzazione
medico- umanitaria Medici Senza
Frontiere, nella capitale Abidjan, nel luglio e agosto 2011, durante la crisi politica
che ha colpito il paese africano portando
al collasso il sistema
sanitario locale. In quei mesi l’équipe di MSF si è trovata
ad affrontare le conseguenze
di una drammatica limitazione all'accesso sanitario per la popolazione ivoriana
durante il periodo di picco della malaria e il diffondersi della malattia
soprattutto tra i bambini più piccoli, più esposti e privi di difese
immunitarie. Grazie alla presenza dei medici di Msf e alla disponibilità di
cure adeguate, in quei mesi è stato possibile salvare molte vite
umane, ma ancora oggi, in
tutto il mondo, ogni 60 secondi un bambino muore a causa della malaria. La
mostra si basa su 16 fotografie fra loro molto simili: sono tutti ritratti di
bambini, ripresi mentre combattono contro la malattia, tutti avvolti nel drappo
colorato, che le loro mamme hanno prima bagnato e poi utilizzato, nel tentativo
di abbassare la temperatura corporea. I colori dei drappi variano in tono e
disegno, al contrario delle espressioni dei bambini,
tanto che, l'immagine finale
che se ne percepisce, non è il ricordo di un bambino in particolare ma il
ritratto della malaria stessa. Il progetto allestitivo si compone di una struttura
metallica modulare, che consente alla mostra di essere facilmente
trasportabile, nella quale sono inserite tre zanzariere a maglia rigida,
simbolo della lotta contro la malattia, che sorreggono le foto dei bambini
malati, oltre a una serie di pannelli didattici che raccontano l’esperienza vissuta
dai medici di Msf, i dati sulla diffusione della malaria e gli strumenti per combatterla.
Fonte
Il Quotidiano della
Basilicata
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