POLICORO - Colorata, pacifica
e libera manifestazione il 17 agosto a Taranto per tutelare la salute
pubblica, la legalità, il futuro di una città e del golfo di Taranto. A
differenza di altre manifestazioni: “questa ci colpisce per la
spontaneità delle persone e di chi ha portato la propria testimonianza
sul palco. Testimonianze toccanti e commoventi di medici, mamme e singoli
cittadini. Storie di tanti bambini e di tanti genitori che pagano sulla propria
pelle l'inquinamento decennale della fabbrica. Storie di operai che
lavorano all'Ilva che non vogliono subire il ricatto su salute e lavoro e che
aspirano ad un lavoro sostenibile nel rispetto della salute. Salute e lavoro
non per caso sono principi sanciti dalla costituzione. La diossina non ha
confini, come pure tutti gli inquinanti che altre aziende come la raffineria
Eni, la cementeria e le discariche presenti nel territorio
tarantino rilasciano nell'ambiente. L'inquinamento a dosi minori riguarda
anche il Salento e l'arco jonico lucano. Non facciamo come Taranto in tanti
altri posti d'Italia e sopratutto in Basilicata con l'estrazione e la
lavorazione del petrolio dove il governo è alla ricerca del PIL (prodotto
interno lordo). I cittadini non vivono di PIL, perchè questo indicatore non
calcola i costi sanitari ed ambientali, la qualità della vita delle persone o
la perdita di reddito sulle economie locali. La ricchezza di questo indicatore
inoltre è concentrata nelle mani di pochi individui”.
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