POLICORO – La recente visita
dell’assessore regionale alle Attività produttive Marcello Pitella ad un focus
sul turismo all’interno dell’attrattore del Blues in Town, dove sono stati
sviscerati alcuni temi, tra cui il Piano dei Lidi, ha lasciato un vasto eco in
città. Infatti il Piano dei lidi si sovrappone alla serrata dello scorso tre
agosto dei proprietari/gestori degli stabilimenti balneari contro la messa
all’asta delle concessioni demaniali. Ci siamo recati da uno dei promotori
della levata di scudi degli impresari del turismo in Policoro, il sig. Mormando
del “Sirena”, uno dei lidi storici della città con 40 anni di onorato servizio
per la causa dei bagnanti: “L’unione europea (Ue) prevede che dal 1 gennaio
2016 le concessioni demaniali dove sorgono i nostri lidi siano messi all’asta
per evitare il consolidamento di posizioni monopolistiche. In realtà dietro e
dentro ogni stabilimento ci sono anni di sacrifici e investimenti. Noi stiamo
qui dalla mattina alla sera e si lavora solo tre mesi l’anno. Non ci siamo
costruiti con i lidi ville da mille e una notte. Cerchiamo di dare un semplice
servizio al turista: ombrellone, sedia a sdraio, servizio somministrazione
alimenti e bevande e un minimo di animazione. Tutto qui. Comunque sia aspettiamo
che il Governo italiano, magari sollecitato dal basso da noi e dagli Enti
locali in questo periodo di transizione, sappia porre rimedio alla decisione
dell’Ue. Per noi impresari lucani una mano ce la potrebbe dare indirettamente l’approvazione
del Piano dei lidi, ammesso che si faccia entro il 2015. Infatti se ciò dovesse
avvenire, dopo 25 anni (sic!), saremmo come regione Basilicata giustificati,
proprio per il lasso di tempo siderale, e dunque potremmo avere una sorta di
moratoria sulla messa all’asta delle concessioni demaniali dopo il 2015. Il
tutto perché dopo l’approvazione del Piano noi faremmo gli investimenti
necessari per ammodernare i nostri lidi e tale capitale ci ritornerebbe nel
tempo andando ad allontanare l’asta delle concessioni. A dire il vero un
ricorso c’è già stato da parte degli operatori turistici in Veneto, ma il
Consiglio di Stato l’ha bocciato ritenendolo un raggiro. Però da noi sarebbe
diverso perchè aspettiamo da un quarto di secolo e non sarebbe un Piano ad hoc
per salvarci il lido da una possibile cessione all’asta”. Entrando poi più nel
merito del Piano dei Lidi, Mormando ha già illustrato a Pittella, in un altro
incontro tenutosi alla “Capannina”, altro lido storico di Policoro: “che i lidi
fissi rimangano dove sono senza doverli spostare a monte della Duna attrezzata,
dopo averli naturalmente ammodernati. Se avessimo avuto il problema
dell’erosione della costa allora sì che la soluzione migliore sarebbe stata quella
di portarli tutti al di là del lungomare, ma con l’allungamento dell’arenile
c’è lo spazio sufficiente per mantenere il servizio a ridosso del mare proprio
come lo è oggi. Oltretutto il lido fisso ha una serie di servizi che non
possono avere strutturalmente quelli mobili”.
Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della
Basilicata)
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