venerdì 17 agosto 2012

Il Piano dei Lidi come moratoria alla messa all’asta delle concessioni demaniali


POLICORO – La recente visita dell’assessore regionale alle Attività produttive Marcello Pitella ad un focus sul turismo all’interno dell’attrattore del Blues in Town, dove sono stati sviscerati alcuni temi, tra cui il Piano dei Lidi, ha lasciato un vasto eco in città. Infatti il Piano dei lidi si sovrappone alla serrata dello scorso tre agosto dei proprietari/gestori degli stabilimenti balneari contro la messa all’asta delle concessioni demaniali. Ci siamo recati da uno dei promotori della levata di scudi degli impresari del turismo in Policoro, il sig. Mormando del “Sirena”, uno dei lidi storici della città con 40 anni di onorato servizio per la causa dei bagnanti: “L’unione europea (Ue) prevede che dal 1 gennaio 2016 le concessioni demaniali dove sorgono i nostri lidi siano messi all’asta per evitare il consolidamento di posizioni monopolistiche. In realtà dietro e dentro ogni stabilimento ci sono anni di sacrifici e investimenti. Noi stiamo qui dalla mattina alla sera e si lavora solo tre mesi l’anno. Non ci siamo costruiti con i lidi ville da mille e una notte. Cerchiamo di dare un semplice servizio al turista: ombrellone, sedia a sdraio, servizio somministrazione alimenti e bevande e un minimo di animazione. Tutto qui. Comunque sia aspettiamo che il Governo italiano, magari sollecitato dal basso da noi e dagli Enti locali in questo periodo di transizione, sappia porre rimedio alla decisione dell’Ue. Per noi impresari lucani una mano ce la potrebbe dare indirettamente l’approvazione del Piano dei lidi, ammesso che si faccia entro il 2015. Infatti se ciò dovesse avvenire, dopo 25 anni (sic!), saremmo come regione Basilicata giustificati, proprio per il lasso di tempo siderale, e dunque potremmo avere una sorta di moratoria sulla messa all’asta delle concessioni demaniali dopo il 2015. Il tutto perché dopo l’approvazione del Piano noi faremmo gli investimenti necessari per ammodernare i nostri lidi e tale capitale ci ritornerebbe nel tempo andando ad allontanare l’asta delle concessioni. A dire il vero un ricorso c’è già stato da parte degli operatori turistici in Veneto, ma il Consiglio di Stato l’ha bocciato ritenendolo un raggiro. Però da noi sarebbe diverso perchè aspettiamo da un quarto di secolo e non sarebbe un Piano ad hoc per salvarci il lido da una possibile cessione all’asta”. Entrando poi più nel merito del Piano dei Lidi, Mormando ha già illustrato a Pittella, in un altro incontro tenutosi alla “Capannina”, altro lido storico di Policoro: “che i lidi fissi rimangano dove sono senza doverli spostare a monte della Duna attrezzata, dopo averli naturalmente ammodernati. Se avessimo avuto il problema dell’erosione della costa allora sì che la soluzione migliore sarebbe stata quella di portarli tutti al di là del lungomare, ma con l’allungamento dell’arenile c’è lo spazio sufficiente per mantenere il servizio a ridosso del mare proprio come lo è oggi. Oltretutto il lido fisso ha una serie di servizi che non possono avere strutturalmente quelli mobili”.

Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della Basilicata)

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