martedì 9 novembre 2010

Vilma Mazzoco fa la conta dei danni maltempo nel Metapontino




POLICORO – La Regione Basilicata conta i danni del maltempo di inizio novembre. I tecnici regionali sono già a lavoro per quantificare i danni dell’alluvione che ha messo in ginocchio soprattutto il settore produttivo agricolo. L’assessore regionale all’Agricoltura, Vilma Mazzocco (Api), nella giornata di sabato 6 novembre è venuta direttamente nella fascia jonica, in particolare a Policoro, per un sopralluogo nelle aziende agricole maggiormente colpite dal maltempo. E in mattinata ha incontrato nella sede regionale distaccata del Dipartimento agricoltura adiacente piazza Eraclea le associazioni sindacali di categoria e i sindaci del comprensorio. Il coro è stato unanime: aiuti subito all’agricoltura. Gli addetti ai lavori chiedono fondi immediati per far fronte ai primi bisogni: mancato raccolto del prodotto pendente, agrumi e ortaggi su tutto, ma anche gli investimenti in altre produzioni è irrimediabilmente perso. Ma gli amministratori locali e i sindacati: Cia, Coldiretti, Confagricoltura presenti con lo stato maggiore dei loro rappresentanti non vogliono elemosinare nulla dalle casse regionali. Chiedono solo il rispetto delle competenze. Infatti dalla riunione mattutina è emerso che il letto dei fiumi non viene munutentuto abbastanza portandosi dietro nel tempo detriti vari che si sommano alla furia dell’acqua quando piove. E dunque è stato chiamato in causa il Genio civile regionale competente, secondo i presenti, per questo genere di interventi. Gli stessi canali di bonifica, sempre a parere dei presenti, necessitano di pulizia frequente a maggior ragione alle porte della stagione invernale quando inizia la stagione delle piogge. Finora quest’attività di prevenzione non sarebbe stata fatta. Oltretutto i precedenti non sono incoraggianti dato che nel 2008 si è verificata un’emergenza simile nel Bradano e Basento, per citare solo uno dei tanti casi che ha visto l’agricoltura penalizzata dalle avversità meteo cui si aggiungono gli atavici problemi che già si conoscono: concorrenza europea ed extraeuropea, situazione debitoria pregressa, contribuzione previdenziale, difficoltà di accesso al credito, per citare alcuni problemi il cui elenco è più lungo purtroppo. Però per rimanere in tema della conferenza di sabato, Antonio Stasi della Cia ad esempio ha chiesto di impiegare le somme rivenienti dall’accordo Basilicata-Puglia dell’acqua ceduta dalla nostra regione a quella confinante; per la Coldiretti Giuseppe Brillante ha sollecitato a gran voce l’applicazione dei contratti territoriali con i quali si dà la possibilità agli stessi imprenditori agricoli o loro dipendenti di curare porzioni di territorio in autonomia; portare a termine le opere incompiute e abbattere quelle abusive che fanno da argine ai fiumi e approvare, proposta lanciata da Donato De Stefano della Cia, un piano idrogeologico con tutte le criticità già sollevate dal comparto primario dell’economia regionale sulle quali intervenire per attutire quantomeno i danni delle emergenze naturali come quella di qualche giorno fa. I sindaci hanno messo in risalto soprattutto i danni causati alle strade interpoderali, alcune delle quali chiuse con ordinanze sindacali, e la certificazione dei danni complessivi. Dal canto suo l’assessore dopo aver pazientemente ascoltato tutti gli interventi, ai quali si è aggiunto anche quello del consigliere regionale Paolo Castelluccio (Pdl), ha risposto che il primo passo che farà sarà la declaratoria dello stato di calamità naturale al Governo centrale nella prossima Giunta regionale di martedì, per poi di conseguenza accedere al fondo di solidarietà nazionale proprio sulla scorta dei 20 milioni di euro che il Governo Berlusconi ha già stanziato per cinque regioni. Il precedente è dunque incoraggiante. Ma la Mazzocco ha anche fatto rilevare come proprio nei giorni scorsi siano stati 13 i milioni gli euro messi a disposizione delle municipalità che hanno risposto al bando del piano di sviluppo rurale "Infrastrutture connesse allo sviluppo e all’adeguamento dell'agricoltura e della selvicoltura" sulla viabilità rurale ed il fondo di garanzia regionale attivato dalla Regione Basilicata. Nonostante tutto nel mondo agricolo si respira aria di scoramento per le tante emergenze passate, che non hanno insegnato nulla, e dopo l’ultima le cose rimarranno tali e quali, in attesa del prossimo disastro. Si continua con la politica generalizzata dei tagli e della conseguente mancata cura del territorio, salvo poi, quando accadono simili eventi, dichiarare la calamità naturale e chiedere montagne di soldi allo Stato. Non sarebbe quindi più saggio ed economico «curare» prima il territorio invece di dover fare la triste e costosa conta dei danni poi?

Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della Basilicata)

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