venerdì 5 novembre 2010

OMICIDIO MITIDIERI



Sulla morte di Francesco si avvicina l'ora della verità

Policoro - A grandi passi verso la verità sull'omicidio di Francesco Mitidieri, avvenuto davanti ad un pub di via Caltanissetta nella notte tra il 7 e l'8 maggio 2005. Francesco, “Brutti Brutti” per gli amici, aveva 23 anni. Il 26 ottobre in corte di assise, a Potenza, presidente Aldo Gubitosi, ennesima udienza del processo che vede unico imputato Antonio Francese, 21 anni all’epoca dei fatti, di Cassano allo Jonio (CS). Il giovane deve rispondere dell'omicidio di Francesco e del ferimento di Gianfranco Prillo, l’amico disabile in cui aiuto intervenne nel corso di una rissa lo sfortunato ragioniere di Policoro. Di rilievo, oltre alle dichiarazioni del vice - direttore sanitario dell'ospedale del centro jonico, Francesco Riccardi,
che effettuò l'ispezione cadaverica sulla salma, le spiegazioni “tecniche” del medico legale Luigi Strada, direttore dell'istituto di medicina legale dell'Università di Bari. “Il professor Strada – ha dichiarato l'avvocato della famiglia Mitidieri, Giuseppe Labriola - ha confermato le ipotesi da lui già riportate in perizia sia sulla direzione della coltellata, una sola, che colpì al cuore Francesco sia in merito alla macchia di sangue rinvenuta sulla scarpa di Francese. Una testimonianza che noi riteniamo importante ai fini dell'accertamento delle responsabilità. Lo stesso prof. Strada ha anche parlato della coltellata che colpì Prillo all'addome e che non fu scoperta con immediatezza poiché egli era su carrozzella ortopedica e poiché portava un busto con stecche di legno che frenarono l'emorragia”. L'udienza è stata aggiornata al 7 dicembre. Saranno sentiti i due sottoufficiali del Ris di Roma che hanno condotto le analisi sulle macchie di sangue rinvenute sul luogo del delitto e su abiti ed indumenti. E sarà sentito l'imputato. Poi, l'attesa per la sentenza. Quando Francesco fu assassinato era trascorsa da poco la prima ora della notte dell’8 maggio 2005. In un pub entrarono tre giovani calabresi. Cominciarono a rivolgere, secondo la ricostruzione fatta dai carabinieri, pesanti apprezzamenti alle ragazze presenti tra cui la fidanzata di Prillo. Sino agli spintoni verso il disabile che cadde per terra. La scena si spostò su via Caltanissetta. Gli amici di Prillo, tra cui Mitidieri, intervennero subito in suo aiuto. Uno dei tre arrivati dalla Calabria, secondo l’accusa Francese, tirò fuori un coltello e colpì “Brutti Brutti”.

Fonte
Filippo Mele
La Gazzetta della Basilicata

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