venerdì 20 luglio 2012

Si è conclusa la 2 giorni NoTriv a Pisticci scalo: “Ora siamo più forti, pronti a costruire il movimento popolare più ampio”


Si è conclusa alle 14 di oggi 15 Luglio 2012 la due giorni NoTriv convocata per dare vita al primo coordinamento nazionale delle realtà sociali italiane e dei comitati contro la liberalizzazione delle estrazioni petrolifere e per un modello democratico della gestione delle risorse energetiche. Nelle due giornate, dopo la plenaria, si erano riuniti i tre gruppi di lavoro con cui il nascente movimento ha voluto rileggere la crisi economica, ambientale e di democrazia dentro cui avanza il tentativo di far pagare, ancora una volta, alle comunità il prezzo della svendita del nostro patrimonio energetico. L’assemblea della mattina, iniziata dopo che i movimenti presenti hanno partecipato con i contadini del territorio alla occupazione di 3 ettari di terra incolta alle spalle del luogo in cui si è tenuta la due giorni, è iniziata con i report dei gruppi di lavoro che erano stati chiamati a rispondere su come e su quali obiettivi e percorsi è possibile dare vita ad un vasto ed ampio movimento popolare. I report hanno espresso una forte ricchezza di analisi, di elementi comuni e, soprattutto, di proposte di  strumenti e di percorsi operativi, che sono state discusse ed assunte dall’assemblea segnata da un dibattito fortemente unitario che supera le differenze di approccio, le diversità territoriali e sociali e, soprattutto, individua obiettivi, strumenti ed iniziative. Viene avanti, così, l’idea di una rete organizzata come uno spazio plurale di socializzazione, critica, proposta di modelli e pratiche alternative e di azione e mobilitazione che si dia strumenti efficaci: un sito internet, un Comitato Scientifico composto da esperti e da portatori di esperienze sociali, un calendario di iniziative, una rete di pratiche, proposte di legge nazionali, regionali e comunitarie su cui incalzare la politica e le istituzioni, il collegamento con le altre reti e movimenti che operano sulle crisi territoriali, ambientali ed economiche, la ridiscussione dei parametri di impatto ambientale e sulla salute. L’assemblea si è conclusa con la prima agenda su cui operare nell’immediato: nei prossimi giorni verrà prodotta una lettera agli eletti e portata a Roma con la richiesta di un cambio nella strategia fin qui adottata e di ripensamento dell’articolo 16 del decreto “Cresci Italia” del Governo Monti. “L’incontro, che chiederemo –osservano gli organizzatori- si tenga entro le prossime due o tre settimane, sarà l’occasione di tenere un nuovo appuntamento operativo per strutturare il Coordinamento Nazionale NoTriv e per preparare le iniziative dell’autunno, a partire dalla discussione sulla proposta di tenere un “NoTriv Tour” fra tutte le aree italiane esposte al rischio o già coinvolte dall’estendersi dei processi di estrazione del petrolio e dai problemi indotti dall’uso delle energie”. Con la decisione di assumere questa prima agenda di iniziative si è conclusa la due giorni NoTriv a Pisticci Scalo, mentre continuavano ad arrivare nuove adesioni e messaggi da movimenti, associazioni e comitati da tutta Italia. Fra i movimenti lucani e del Vallo di Diano che hanno promosso questo primo appuntamento (ma anche fra i tanti di altre regini e le reti nazionali che hanno già aderit e stanno continuando ad aderire) si è rafforzata, così, l’idea che si può fare. Si può uscire dalla strumentale, provinciale e fuorviante discussione sull’uso delle royalty, tanto cara alle classi dirigenti regionali e locali,  spesso usate come specchietto delle allodole di fronte alle comunità in crisi per nascondere il grande processo di espropriazione delle risorse in atto e ragionare sulle alternative economicamente e  ambientalmente possibili e giuste. Soprattutto si può rivendicare e far valere il diritto dei cittadini ad opporsi a decisioni antisociali e antidemocratiche che li espropriano del diritto a scegliere. In fin dei conti, è ancora una volta una questione di democrazia: chi sceglie, chi gestisce e per chi. 

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