POLICORO – Nella giornata di giovedì 31 marzo è spirato il Prof. Antonio (Nino per gli amici) Leone. Tempo fa fu colpito da un infarto e negli ultimi tempi si sottoponeva spesso a controlli e visite. Purtroppo non ce l’ha fatta dopo l’ultimo ricovero. All’età di sessantanove anni è venuto a mancare una persona prima e un professore poi di cui tutti nel centro jonico sentiranno la mancanza. Per quattordici anni, gli ultimi della sua carriera scolastica, era stato dirigente della scuola media inferiore “Aldo Moro” di Policoro prima della meritata quiescenza. Giovedì nella sua casa di via Colombo a salutarlo per l’ultima volta professori ed ex alunni. Egli è stato per almeno due generazioni oltre che un Professore con la P maiuscola un formatore di tanti colleghi che poi si sono inseriti con merito, grazie ai suoi consigli e alle sue lezioni, nel difficile pianeta scuola. Entrando nella sua abitazione c’è una libreria piena di testi di greco e latino e vocabolari che fanno solo volume poichè non aveva bisogno di aprirli: traduceva in italiano e viceversa dal greco e latino nella lingua di padre Dante come l’Ave Maria. Aveva cominciato a lavorare nel mondo della scuola sin da giovanissimo come docente di lettere, materia che ha sempre amato come una seconda moglie. Tanto da indirizzare anche la figlia Vittoria, con brillanti risultati, nella sua stessa carriera e attualmente professoressa presso il liceo “E. Fermi” di Policoro. Destino ha voluto che spirasse a pochi metri dal museo della “Siritide” dove sono custoditi reperti di incommensurabile valore soprattutto di età risalente alla civiltà Magno Greca. Da fine letterato qual era, insieme a Dinu Adamesteanu, sono i numi tutelari del tempio occidentale della cultura ellenica presente a Policoro. Al Professor Leone e per quello che egli ha fatto per la scuola, quella seria, tutti gli dobbiamo un semplice e sentitissimo: grazie. La sua figura, attraverso i suoi insegnamenti, continua a camminare nella mente e nel cuore di chi lo ha conosciuto riponendo in buone mani il futuro.
Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della Basilicata)
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