sabato 16 aprile 2011

I reati connessi alla rete al primo incontro del progetto sociale: “Quinonsitocca”



POLICORO – E’ iniziato martedì 12 nella scuola per l’infanzia “Giovani Paolo II” di corso Pandosia il progetto sociale minorile europeo, recepito dal Governo italiano e promosso a livello territoriale dalla Fidapa (Federazione italiana donne arti professioni e affari), sezione di Policoro: “Quinonsitocca”, volto alla promozione educativa e tutela minorile. Di fronte alla platea dei professori della scuola elementare, secondo circolo, il commissario della Polizia Postale dr.Squicciarini e un suo collega hanno illustrato agli astanti i pericoli che i loro figli/studenti possono correre quando smanettano davanti il Pc. “Innanzitutto non bisogna mai lasciarli soli, a maggior ragione quando sono in compagnia di coetanei perché possono accedere su siti pericolosi. Infatti i reati legati alla pedopornografia sono in aumento negli ultimi anni. E la rete non ha fatto altro che amplificare tali reati che noi registriamo con frequenza. Inoltre sappiate che ogni computer ha una targa proprio come le macchine solo che si chiama Ip, dal quale si riesce a risalire al terminale che ha inviato un determinato messaggio. Anche i social network –secondo gli agenti di pubblica sicurezza- possono nascondere delle insidie. Ad esempio quando i vostri figli si registrano su facebook evitate che indichino informazioni troppo precise, ad esempio l’indirizzo, perché sarebbe semplice individuare la vostra abitazione, e lo stesso discorso dicasi per le chat line”. Altro accorgimento da usare è quello di non salvare la password di accesso ma inserirla volta per volta perché la rete è oggi lo strumento, a parere dei due relatori, dove chi vuole commettere dei reati trova il maggior numero di informazioni. Pertanto bisogna capirne le potenzialità positive ed evitare di finire nelle trappole di coloro che utilizzano i nuovi strumenti informatici per adescare vittime innocenti. E per finire: “Quando si fanno nuove amicizie consigliamo sempre un luogo pubblico frequentato per il primo incontro dove bisogna recarsi in compagnia di qualcuno”. L’avvocatessa Maria Lovito si è soffermata sugli aspetti penali dei reati connessi alla rete e l’importanza dell’ascolto e dialogo tra genitori e figli o docenti e discenti. Martedì prossimo secondo appuntamento del ciclo educativo rivolto ai genitori. Ricordiamo che il 20 maggio il cerchio del progetto si chiuderà con un convegno dove sarà presente Antonio Marziale, presidente nazionale dell’osservatorio minori.
 Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della Basilicata)

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