domenica 13 dicembre 2015

Tutela dell’ambiente. Il Wwf di Policoro propone l’area Aspim


POLICORO – L’oasi Wwf di Policoro lancia la proposta ai Governatori di Lucania, Puglia e Calabria, tramite il suo gestore Antonio Colucci, di creare una zona protetta Aspim “Area Specialmente Protetta d’Importanza Mediterranea”, nel perimetro ricompreso tra il tratto di mare Santa Maria di Leuca e Capo Spartivento, area straordinariamente ricca di biodiversità soprattutto tra le altre specie, di cetacei, pinnipedi e tartarughe marine. “Tra le finalità –osserva lo stesso Colucci-  prioritarie dell’ASPIM è dare adeguata tutela nel golfo di Taranto alle coste pugliesi, lucane e calabresi. Nostro desiderio è che l’intero territorio possa essere promotore di questa iniziativa che, pienamente coerente con direttive Europee, indirizzi ministeriali e la ‘Campagna Mare’ di recente avviata dal Wwf Italia Onlus, porterebbe alla creazione di un’area protetta di elevatissimo interesse per le regioni interessate, motivo di grande promozione territoriale e veicolo della nostra storia, cultura e imprenditorialità.  L’esigenza di creare tale livello di protezione nel Golfo di Taranto –continua Colucci-, oltre che essere un impegno civile in virtù di un futuro sostenibile, si rende necessario per le gravi criticità ed emergenze presenti in questo tratto di mare. Area marina pericolosamente ‘chiusa’ che parla di Ilva e acciaio, idrocarburi e oleodotti, raffinerie, base navale per sommergibili nucleari, mitilicoltura alla diossina e flusso navale legato al porto commerciale, militare e naturalmente alla flotta peschereccia. Confermata da recenti studi la ricca presenza di specie e habitat target, dalla macro vita coralligena alla presenza di grandi mammiferi, dai pinnipedi al sempre più documentato ciclo di vita della tartaruga marina, fanno del golfo di Taranto uno scrigno prezioso del Mediterraneo. La produttiva collaborazione in atto tra il gruppo di ricerca della Jonian Dolphin Conservation e i ricercatori del centro Wwf tartarughe marine di Policoro (promotori del progetto ASPIM), ha permesso negli ultimi anni di ottenere importanti risultati sulla documentata presenza di grandi mammiferi marini non solo in aree pelagiche, ma anche in tratti di mare meno profondo e prospiciente le coste di Puglia, Basilicata e Calabria con almeno otto siti di nidificazione trattati e numerose altre testimonianze di schiuse e avvistamenti attendibili”.

Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano del Sud)

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