martedì 1 dicembre 2015

Partnership tra Cnr e Romania per lo sviluppo della biodiversità


POLICORO - Bio.Fu.N., ovvero “Biodiversità di specie ad elevato valore funzionale e nutraceutico”, è stato il progetto di ricerca presentato dal CNR-Istituto di Bioscienze e BioRisorse, Unità di Policoro nella mattinata del 23 presso l’Hotel Heraclea di Policoro. Tra gli organizzatori/relatori il ricercatore Cnr Giulio Sarli: “Il progetto ha favorito l’instaurarsi di scambi culturali e scientifici nell’ambito di un partenariato tra il CNR IBBR e la Romania nel segno della ricerca applicata nel campo della genetica vegetale. Il progetto di Cooperazione Territoriale Europea è stato finanziato dalla Regione Basilicata con i fondi del Programma Operativo FESR 2007/2013. Attività che ha visto, tra l’altro, missioni di reperimento di materiali genetici nei Paesi partner grazie anche al partenariato con l’Università di Arad. Questo progetto rappresenta un segno tangibile di come si  possa investire sulla ricerca e sull’innovazione, grazie al quale è stato possibile sviluppare modelli di gestione delle popolazioni di specie vegetali e metodologie idonee alla caratterizzazione di sostanze funzionali e nutraceutiche soprattutto di quelle varietà vegetali locali, che rappresentano il reale patrimonio della biodiversità e che annovera quasi sempre biotipi e popolazioni dotate di caratteristiche organolettiche intense e peculiari, spesso più ricchi di sostanze utili per la salute ed il benessere dei consumatori. L’auspicio è che questo progetto possa mettere in moto circuiti nuovi per tutto il settore e si possa incoraggiare così una importante fonte di informazione e collaborazione scientifica, per una maggiore sensibilità verso la tutela del patrimonio ambientale”. La rettrice dell’università romena, Ramona Lile, si è augurata che tale programma possa essere replicato in futuro; mentre la sua collega, Prof Eugenia Tigan, ha sostenuto che il Biofun è servito per esplorare specie di biodiversità molto importanti sulle sponde del Danubio; visitato coltivazioni di terreni sabbiosi e frutti di bosco. Inoltre tra i punti di debolezza ha citato la durata troppo breve del progetto che non ha consentito di studiare più nel dettaglio nuovi progetti di salvaguardia di beni in natura. Il prof. Vittorio Marzi dell’accademia dei Georgofoli ha focalizzato il suo intervento sulla difesa dell’agricoltura per migliorare la qualità della vita e allungare l’età media degli esseri umani e le tradizioni culinarie come momento di promozione del territorio. Il dott. Ferretti dell’autorità di gestione dei fondi comunitari della Regione Basilicata, ha illustrato la programmazione 2014/2020 che prevede 800 milioni di euro assegnati dall’Ue alla Basilicata con parte di questi fondi che serviranno all’innovazione tecnologica e partenariato internazionale con il relativo impatto in termini occupazionali ed economici per tutta la regione. Erano presenti anche altri ricercatori e studenti dell’Ipsia”di Policoro.

Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano del Sud)

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