mercoledì 15 aprile 2015

Sito unico di scorie nucleari. La lista non ancora pubblica: No scorie trisaia chiede trasparenza e coinvolgimento dei territori



POLICORO – L’associazione No Scorie Trisaia, nata subito dopo il 2003 per scongiurare il rischio del deposito di scorie nucleari a Terzo Cavone in Scanzano Jonico, il 12 ha partecipato ad un convegno sul ritorno al rischio deposito in Lucania e zone limitrofe come la vicina Puglia. Infatti nei giorni scorsi si è ritornato a parlare del problema con una lista, ancora oggi nascosta, di possibili ubicazioni del sito unico nazionale. Ecco dunque che l’associazione ambientalista inizia, dopo Matera e Venosa, la sua road map di protesta in una fase delicata in cui chiedono che: “La procedura per definire il luogo che dovrà ospitarlo segua fin dal suo avvio un iter trasparente e aperto al massimo coinvolgimento di cittadini e istituzioni locali. In questo momento sono in corso le valutazioni tecniche dei ministeri competenti, Ambiente e Sviluppo, sulla Carta Nazionale (CNAPI) redatta da Sogin che individua le aree potenzialmente idonee, nell’ordine di alcune decine dislocate in varie regioni italiane, seguendo i criteri dettati dalle linee guida dell’Ispra, che agisce quale Autorità per la sicurezza nucleare nazionale. Il testo verrà trasmesso nuovamente a Sogin, che lo renderà pubblico nel tempo necessario ad adeguarlo alle prescrizioni dei dicasteri. Più che rassicurazioni in materia trasparenza-nucleare gradiremmo che il ministero dell’Ambiente vigilasse sulle V.I.A. (Valutazioni Impatto ambientale) che rilascia già alla Sogin e che in tema di trasparenza ancora non si è ancora adoperata per formulare un piano di comunicazione territoriale sulla realizzazione del futuro edificio ICFP sull’Itrec della Trisaia in merito alle operazioni di decommissionig. I nostri dubbi sulla probabilità che nella rosa dei siti papabili al deposito di scorie nucleari ci siano l’area tra Puglia e la Basilicata restano confermati dalla vecchia mappa del 2010 redatta da Sogin sulle aree idonee. Ovviamente ci auguriamo di sbagliarci e che quest’area già candidata con Matera Capitale della cultura sia esclusa dal pericolo fossile radioattivo nonché da quello fossile petrolifero”. Secondo No Scorie Trisaia, il deposito nazionale sarà integrato in una superficie di circa 300 Ha e sarà di tipo superficiale per ospitare i rifiuti nucleari di I e II cat per una durata di 300 anni, le quantità previste variano dai 75.000 ai circa 90.000 mc da stoccare, nel totale dovrebbe essere già previsto l’aumento annuale di scorie nucleari derivanti dagli ospedali di natura medica. Il sito ospiterà, sempre a loro parere, in maniera provvisoria anche i rifiuti di III cat.(quelli che durano migliaia di anni) in attesa di una probabile sistemazione in un sito geologico di profondità di carattere europeo o transfrontaliero.
Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano del Sud)

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