POLICORO
– “Grasso che cola” di Antonio Grasso non è un gioco di parole ma una parodia
della società civile il libro presentato sabato 21 marzo presso la biblioteca
comunale “Massimo Rinaldi” dallo stesso giovane autore, da Salvatore Verde che
ne ha curato la prefazione, Rossella Coriglione che ha organizzato l’evento e
dall’assessore comunale alla Cultura Massimiliano Scarcia (Trenta –centro
destra). Grasso legge gli eventi che si susseguono quotidianamente in chiave
ironica: dalla politica nazionale a quella locale passando per gli attentati
terroristici, sport, cultura, cronaca e quant’altro con aforismi che danno il
senso dell’evento e nello stesso tempo fanno riflettere il lettore. Uno
spaccato di società civile che lo stesso autore ha scritto per: “sdrammatizzare
con ironia, doppi sensi partendo proprio dal mio cognome per ribaltare la
cronaca quotidiana”. In Basilicata testi di questo genere se ne sono pubblicati
pochi, ma quello di Grasso può essere tranquillamente presentato anche in
biblioteche o librerie di città italiane per i suoi contenuti umoristici e per
i tagli sintetici che egli stesso, giornalista, dà alle notizie. Cui non
mancano i carabinieri: “200 anni di storia. Di barzellette”, o dall’iniziativa
di fusione dei Comuni di Policoro e Scanzano da cui nascerebbe il Comune di:
“Scapoli” dalle iniziali di Scanzano e quelle di Policoro. Ecco due aforismi
che danno l’idea della genialità del testo e del suo messaggio ricco di
riflessioni anche sul presente e futuro della Regione Basilicata: dai cervelli
in fuga alle teste vuote che rimangono (riferito alla classe politica), e i
pungenti aforismi su quello che poteva essere la Lucania, una regione piccola
ma piena di risorse trasformata in una comunità a socialismo reale. Grasso
dunque non si sottrae al confronto con nessuno e anzi affronta la realtà con
coraggio e determinazione forte di un’esperienza maturata in vari media locali,
ultimo dei quali sassiland, e con quello spirito costruttivo che dovrebbe
caratterizzare tutti coloro che hanno una mente pensante. E questo modo di
comunicare, aforisma, ha alle spalle qualche millennio di storia inventato,
secondo Verde, dal medico Ippocrate mentre oggi la satira viene oltraggiata in
alcuni casi, basti vedere quello che è successo a Parigi qualche mese fa. Ma il
messaggio di Grasso è quello di una società lucana più a misura di risata: di
piacere.
Gabriele
Elia
(fonte
il Quotidiano del Sud)
Nessun commento:
Posta un commento