POLICORO – Turismo a vele spiegate nel Metapontino. Lo Jonio, parte del Mediterraneo, si conferma mare di navigatori e una volta porta di accesso per l’Oriente. A navigarlo in questi giorni sono centinaia di studenti provenienti da varie parti d’Italia. Non è una novità per Policoro vedere studenti dilettarsi con le barche a vela poiché da anni arrivano in loco carovane di ragazzi impegnati in quelli che prendono il nome di campus scolastici. E la dimensione degli arrivi si è moltiplicata negli anni grazie al potenziamento o nascita di nuove società che hanno nella loro mission proprio l’ospitalità di questo target di turisti. Così al Circolo velico lucano già da un mese gli istruttori sono al lavoro per allietare la “vacanza”, in genere di cinque giorni alla settimana, di comitive di studenti. Oltre alla vela, piatto forte della struttura, non mancano momenti didattici sull’ecocompatibilità, escursioni a Matera e museo cittadino della “Siritide”. Cambiando spiaggia il prodotto rimane invariato. All’Aquarius la stagione è iniziata da qualche giorno e anche qui i numeri sono imponenti. Rispetto al 2014 sono previsti maggiori arrivi nella struttura ubicata in località Torremozza e anche qui specializzata nell’ospitalità di giovani. Le discipline marine sono quelle più gettonate e apprezzate a cui sia aggiungono attività collaterali legate all’ambiente, alla storia del territorio e alla sua scoperta anche attraverso la gastronomia, tra cui di questi periodi la fragola. Il turismo giovanile è stato scoperto anche dalla vicina Nova Siri dove da circa un anno un gruppo di policoresi ha messo su la cooperativa “Delfi” e preso in gestione il camping “Castroboleto”. Anche per loro si sono aperti spazi occupazionali e per la città di promozione del territorio importanti e prima inimmaginabili. Da aprile e fino agli inizi di giugno arrivano scolaresche che scoprono o riscoprono (per chi ritorna) la bellezza di una terra e di uno sport, la vela, che responsabilizza il giovane, lo forma e gli dà quell’autostima che forse prima non aveva. E’ la potenza della vela. Fa da cornice, in tutti e tre i circoli velici, l’ambiente e la natura incontaminata di un territorio che per alcuni aspetti è rimasto impermeabile a devastazioni o scempi che hanno caratterizzato regioni confinanti con la Basilicata. E’ questo il punto di forza che sta prendendo sempre più piede tra gli operatori turistici per sviluppare un settore, il turismo per l’appunto, che può accogliere anche altri target di potenziali utenti: quello della terza età tanto per fare un esempio. Gli ingredienti ci sono tutti. E per avere contezza di quello che si può sviluppare intorno all’ambiente/mare basti recarsi al Wwf di Policoro, località Idrovora, dove da anni una cooperativa è impegnata nello studio e divulgazione ai ragazzi e non della fauna e flora di un pezzo per Bosco Pantano, riserva protetta da una legge regionale. Tra loro non mancano biologi che recuperano e curano le tartarughe, in special modo la Caretta Caretta. Filo conduttore dei tutti gli operatori che già hanno iniziato la stagione estiva sono: l’ospitalità, l’accoglienza.
Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della
Basilicata)
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