POLICORO – Si sono dati
appuntamento il 7 febbraio nella famosa galleria milanese Deodato i primi
undici artisti italiani contro la lobby delle gallerie a pagamento nella protesta
che prende il nome nel movimento “Trampled art”. Tra loro è stato selezionato
anche il pittore lucano Andrea La Casa, il quale proprio in questi giorni ha
inaugurato la sua mostra di quadri, permanente, a Policoro in via Toti, “Art
Gallery”, e nello stesso tempo ha dato vita all’associazione culturale “Segni e
colori” che ha in Loredana Cafaro la direzione artistica. Dalle 17:00 alle
19:00 si possono ammirare i quadri di arte contemporanea del pittore jonico,
che dopo aver girovagato tanto nella sua vita alla ricerca di momenti
ispiratori per poi dipingerli, ha deciso di fermarsi in loco per dare il suo
contributo alla crescita culturale e civile di Policoro. Nel suo mondo di via Toti
lo abbiamo incontrato preannunciandoci
appuntamenti fissi tutto l’anno di arte e cultura, il prossimo l’8 marzo. Ma al
di là della sua personale pinacoteca, il suo viaggio nella città meneghina
serve a dare una sterzata al mondo della pittura che oggi, a suo dire, sarebbe
ad appannaggio solo di coloro i quali se lo possono permettere: “Riteniamo
–osserva La Casa- che l’arte non debba essere un settore d’elite, riservato
solo a chi ha i soldi per poter esporre nelle gallerie italiane; ma una forma
di espressione libera a cui tutti possono accedere. Purtroppo in Italia solo
chi ha i soldi riesce ad esporre i quadri nelle gallerie cittadine, mentre chi
non se lo può permettere viene messo ai margini. Ecco perché abbiamo dato vita
alla protesta di arte calpestata a Milano che ha in Alessandro Giorgetti uno
dei promotori. Anche Giorgio Grassi, uno stretto collaboratore di Vittorio
Sgarbi, dovrebbe essere presente a perorare la nostra causa. La cultura è un
bene immateriale da diffondere nei confronti di tutti e un bene da proteggere e
tutelare perché è sinonimo di crescita nel senso lato del termine. Noi non
siamo contro le gallerie a pagamento, però così come sono state concepite non
vanno. La nostra proposta invece è quella di dare a tutti gli artisti la chance
di creare un’opera d’arte da far visionare agli amanti della cultura e poi
sulle vendite i galleristi potrebbero trattenersi una percentuale per far fronte
alle spese. Mercificare una delle manifestazioni più nobili dell’uomo come l’arte
non è la strada giusta per far avvicinare i cittadini al mondo della cultura.
Aggiungere altro è superfluo! Noi non siamo per il motto: impara l’arte e
mettila da parte, ma per diffonderla senza grossi oneri. Per tutti”. Idealmente
gli è vicino anche l’assessore comunale alla Cultura di Policoro, Massimiliano
Scarcia (Trenta- centro destra).
Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della
Basilicata)
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