giovedì 13 febbraio 2014

Consiglio comunale trasformato in un’arena sulla gestione Tradeco



POLICORO – Consiglio comunale infuocato, aperto a tutti gli interventi, quello che ha visto  mercoledì 12 febbraio confrontarsi: cittadini, minoranza Pd, Policoro Futura e Amministrazione comunale. Oggetto: nuovo appalto dei rifiuti alla Tradeco srl, il secondo di fila che la società di Altamura si aggiudica nel centro jonico e Tares, la relativa imposta sul servizio. Il capogruppo del Pd, Gianluca Marrese, tra i richiedenti il Consiglio comunale insieme agli altri quattro colleghi di partito e al consigliere Gianni Di Pierri di Policoro Futura, ha illustrato una mozione, che sarà approvata o respinta nella prossima assise consiliare, nella quale chiede all’Amministrazione di centro destra di rimborsare o sgravare la Tares ai cittadini per l’inefficienza del servizio svolto finora dalla Tradeco; dilazionare in 14 rate il pagamento per il 2014 del tributo e prorogare fino a giugno 2014 quello del 2013. Inoltre, insieme agli altri colleghi di opposizione, ha accusato la maggioranza di aver sperperato danaro pubblico pagando 80 mila euro di consulenza alla società Esper per il nuovo bando; aver concesso alla Tradeco 300 mila euro in più rispetto al 1,7 milioni di euro del precedente avviso, con costi di discarica a carico dal Comune e non della ditta come nel passato; non aver sanzionato la Tradeco per il disservizio che ha causato alla città in due anni di gestione. Inoltre il consigliere Fabiano Montesano dello stesso partito, ha aggiunto che forse sarebbe stato più opportuno a questo punto adeguare subito il vecchio contratto senza arrivare al nuovo, poi adeguato lo stesso, e il non aver sottoscritto il protocollo di intesa con la Provincia di Matera sulla gestione dei rifiuti che avrebbe consentito al contribuente un risparmio di imposta di 200 euro e ha manifestato la sua perplessità sulla gara: su 5 imprese quattro sono state escluse per mancanza del documento di riconoscimento. Tra i numerosi interventi dei cittadini c’è stato chi ha proposto una società pubblica comprensoriale per la raccolta e smaltimento dei rifiuti; la possibilità consentita dalla legge di prorogare la Tarsu, che ha costi inferiori poiché basata su altri presupposti di imposta, e non introdurre subito la Tares; anziché arrivare ad una risoluzione consensuale rescindere il contratto della nettezza urbana per inadempimento della Tradeco, così da impedirle di partecipare al nuovo avviso pubblico. L’Amministrazione comunale si è difesa per bocca di alcuni suoi esponenti: il sindaco Rocco Leone, il vice Enrico Bianco, il consigliere delegato Giovanni Lippo, l’assessore Massimiliano Scarcia. Nelle loro repliche hanno sostenuto che il vecchio bando non era conforme alle aspettative della città; esso è stato aggiudicato con l’offerta più vantaggiosa non premiando il progetto come viceversa sarebbe il nuovo aggiudicato con un ribasso dello 0,9%: 0,5% in più di ribasso (16 milioni di euro per 7 anni). Insomma a loro dire una gara vera. Hanno poi aggiunto che l’obiettivo del servizio è quello della “Tariffa puntuale”, ovvero arrivare a risparmiare sul costo della Tares in futuro con il Comune che diventa proprietaria dei rifiuti riciclandoli in autonomia. Sempre secondo gli interventi della maggioranza, la Tradeco sarebbe stata sanzionata nel precedente bando per un importo di 100 mila euro sui mezzi di trasporto, non idonei; che gli adeguamenti riconosciuti erano previsti dal bando e dunque conformi alla legge e che in caso di contenzioso la causa si sarebbe protratta nel tempo con la possibilità addirittura di vedere il Comune soccombente per alcune clausole capestro contenute nel vecchio avviso. Sono stati fatti anche dei paragoni con il passato, sempre da parte degli eletti in maggioranza: con la Vi.Ri. 1997/2011 il pagamento annuale del servizio era di 2 milioni e 400 mila euro e prevedeva una raccolta di prossimità; poi nel 2010 il bando a 1,7 + Iva l’anno e ora il nuovo a poco più di 2 milioni; cifre pressappoco simili. Il nuovo servizio entrerà a regime per l’estate e la maggioranza ha spiegato che ci sarà una campagna di sensibilizzazione di 3 mesi, 10 operari fissi e altrettanti durante l’estate e tre spazzolatrici che gireranno per la città tre volte a settimana. L’assessore al Bilancio Scarcia ha sostenuto che le municipalizzate non si possono costituire sotto i 30 mila abitanti e in più ci sarebbero vincoli di bilancio sulla spesa corrente e Patto di stabilità che impediscono la costituzione di una azienda pubblica per la gestione del servizio.

Gabriele Elia

(fonte il Quotidiano della Basilicata)

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