POLICORO – Consiglio comunale
infuocato, aperto a tutti gli interventi, quello che ha visto mercoledì 12 febbraio confrontarsi:
cittadini, minoranza Pd, Policoro Futura e Amministrazione comunale. Oggetto:
nuovo appalto dei rifiuti alla Tradeco srl, il secondo di fila che la società
di Altamura si aggiudica nel centro jonico e Tares, la relativa imposta sul
servizio. Il capogruppo del Pd, Gianluca Marrese, tra i richiedenti il
Consiglio comunale insieme agli altri quattro colleghi di partito e al
consigliere Gianni Di Pierri di Policoro Futura, ha illustrato una mozione, che
sarà approvata o respinta nella prossima assise consiliare, nella quale chiede
all’Amministrazione di centro destra di rimborsare o sgravare la Tares ai
cittadini per l’inefficienza del servizio svolto finora dalla Tradeco;
dilazionare in 14 rate il pagamento per il 2014 del tributo e prorogare fino a
giugno 2014 quello del 2013. Inoltre, insieme agli altri colleghi di opposizione,
ha accusato la maggioranza di aver sperperato danaro pubblico pagando 80 mila
euro di consulenza alla società Esper per il nuovo bando; aver concesso alla
Tradeco 300 mila euro in più rispetto al 1,7 milioni di euro del precedente
avviso, con costi di discarica a carico dal Comune e non della ditta come nel
passato; non aver sanzionato la Tradeco per il disservizio che ha causato alla città
in due anni di gestione. Inoltre il consigliere Fabiano Montesano dello stesso
partito, ha aggiunto che forse sarebbe stato più opportuno a questo punto
adeguare subito il vecchio contratto senza arrivare al nuovo, poi adeguato lo
stesso, e il non aver sottoscritto il protocollo di intesa con la Provincia di
Matera sulla gestione dei rifiuti che avrebbe consentito al contribuente un risparmio
di imposta di 200 euro e ha manifestato la sua perplessità sulla gara: su 5
imprese quattro sono state escluse per mancanza del documento di
riconoscimento. Tra i numerosi interventi dei cittadini c’è stato chi ha
proposto una società pubblica comprensoriale per la raccolta e smaltimento dei
rifiuti; la possibilità consentita dalla legge di prorogare la Tarsu, che ha
costi inferiori poiché basata su altri presupposti di imposta, e non introdurre
subito la Tares; anziché arrivare ad una risoluzione consensuale rescindere il
contratto della nettezza urbana per inadempimento della Tradeco, così da
impedirle di partecipare al nuovo avviso pubblico. L’Amministrazione comunale
si è difesa per bocca di alcuni suoi esponenti: il sindaco Rocco Leone, il vice
Enrico Bianco, il consigliere delegato Giovanni Lippo, l’assessore Massimiliano
Scarcia. Nelle loro repliche hanno sostenuto che il vecchio bando non era
conforme alle aspettative della città; esso è stato aggiudicato con l’offerta
più vantaggiosa non premiando il progetto come viceversa sarebbe il nuovo
aggiudicato con un ribasso dello 0,9%: 0,5% in più di ribasso (16 milioni di
euro per 7 anni). Insomma a loro dire una gara vera. Hanno poi aggiunto che
l’obiettivo del servizio è quello della “Tariffa puntuale”, ovvero arrivare a
risparmiare sul costo della Tares in futuro con il Comune che diventa
proprietaria dei rifiuti riciclandoli in autonomia. Sempre secondo gli
interventi della maggioranza, la Tradeco sarebbe stata sanzionata nel
precedente bando per un importo di 100 mila euro sui mezzi di trasporto, non
idonei; che gli adeguamenti riconosciuti erano previsti dal bando e dunque
conformi alla legge e che in caso di contenzioso la causa si sarebbe protratta
nel tempo con la possibilità addirittura di vedere il Comune soccombente per
alcune clausole capestro contenute nel vecchio avviso. Sono stati fatti anche
dei paragoni con il passato, sempre da parte degli eletti in maggioranza: con
la Vi.Ri. 1997/2011 il pagamento annuale del servizio era di 2 milioni e 400
mila euro e prevedeva una raccolta di prossimità; poi nel 2010 il bando a 1,7 +
Iva l’anno e ora il nuovo a poco più di 2 milioni; cifre pressappoco simili. Il
nuovo servizio entrerà a regime per l’estate e la maggioranza ha spiegato che
ci sarà una campagna di sensibilizzazione di 3 mesi, 10 operari fissi e
altrettanti durante l’estate e tre spazzolatrici che gireranno per la città tre
volte a settimana. L’assessore al Bilancio Scarcia ha sostenuto che le
municipalizzate non si possono costituire sotto i 30 mila abitanti e in più ci
sarebbero vincoli di bilancio sulla spesa corrente e Patto di stabilità che
impediscono la costituzione di una azienda pubblica per la gestione del
servizio.
Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della
Basilicata)
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