I Carabinieri del Comando Stazione di Policoro, al termine di intensa e complessa
attività info-investigativa svolta in piena sinergia investigativa con i
colleghi del Nucleo Operativo e Radiomobile, hanno deferito in stato di libertà s.D.M. (classe
1974), policorese, censurato, in qualità di mandante e s.S. (classe
1968), policorese, bracciante agricolo, censurato, in qualità di esecutore, per il reato di danneggiamento aggravato
seguito da incendio di un autocarro Fiat – Iveco modello 50 C13/35 consumato in
località Torremozza di Policoro. Le indagini sono state immediatamente avviate
a seguito della denuncia di danneggiamento aggravato seguito da incendio sporta
da un imprenditore agricolo e consumato alle ore 04.00 circa del 17.11.2013. I
militari intervenuti sul posto insieme ai Vigili del Fuoco del distaccamento di
Policoro si sono fin da subito insospettiti
ed escludendo l’ipotesi accidentale, hanno scandagliato a fondo nella
vita personale e familiare della vittima, un imprenditore agricolo
policorese, fino a giungere alla piena
ricostruzione dell’accaduto. Infatti, dopo aver svolto una incisiva attività
informativa ed aver individuato un possibile movente in lontani rancori
personali nutriti da s.D.M.
(classe 1974) nei confronti
dell’imprenditore, hanno monitorato i movimenti e i contatti tenuti da
quest’ultimo negli ultimi giorni. Proprio tra i contatti avuti dal citato
s.D.M. (classe 1974) gli investigatori
sono risaliti a s.S. (classe 1968), il
quale rintracciato il 18.11.2013 presso la propria abitazione, si è presentato ai
militari con ustioni di primo e secondo grado su parte del volto, del collo e
delle mani, compatibili pienamente con l’uso di combustibile. A quel punto gli
operanti del Comando Stazione
Carabinieri di Policoro, invitavano il soggetto portarsi presso l’Ospedale Civile di Policoro,
ove quei sanitari lo giudicavano guaribile in gg. 10 (dieci) di prognosi S.C.
Successivamente, presso gli uffici del Comando Stazione, nel corso di un
intenso interrogatorio alla presenza del difensore, l’uomo confessava di essere stato assoldato da s.D.M.
(classe 1974) per compiere il delitto,
nel corso della cui esecuzione rimaneva ustionato a seguito dell’incontrollata
combustione di alcuni litri di
combustibile del tipo benzina gettato dallo stesso sul veicolo Fiat -
Iveco modello 50 C13/35
dell’imprenditore. Il 19.11.2013, le indagini proseguivano con l’individuazione
e l’interrogatorio del mandante, che alla presenza del proprio difensore confessava
di aver commissionato il delitto per rancori personali nei confronti della
vittima. Nella circostanza, l’uomo confessava di aver commissionato già un mese
fa a due soggetti in corso di identificazione e retribuiti con qualche
centinaio di euro a testa per consumare il danneggiamento con le medesime modalità
con cui è stato eseguito il 17.11.2013. Allora il delitto non fu consumato
perché una pattuglia del Nucleo Operativo e Radiomobile in servizio di
controllo del territorio in località Torremozza rinvenne e sequestrò a carico
di ignoti un borsone contenente guanti ed una tanica di plastica contenente
qualche litro di benzina, evidentemente lasciato sul posto in modo strumentale
a compiere successivamente il delitto eludendo eventuali controlli di polizia. Entrambi
i reo confessi sono stati deferiti in stato di libertà alla Procura della
Repubblica presso il Tribunale di Matera. L’operazione certifica nuovamente l’impegno dell’Arma
nell’intensificazione dell’attività repressiva nel territorio del Comune di
Policoro per contrastare, in particolare, i reati contro il patrimonio e l’incolumità
pubblica.
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