I
Carabinieri del Comando Stazione di Policoro, supportati dai colleghi della
Compagni Carabinieri di Pisticci,
nella tarda mattinata del 15.11.2013, hanno tratto in arresto S.p. (classe 1966), censurato, già sottoposto agli arresti
domiciliari presso la sua abitazione ubicata nel comune di Ferrandina (MT), in esecuzione di
un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per i reati di lesioni personali
aggravate, danneggiamento aggravato, maltrattamenti in famiglia e atti persecutori, tutti delitti reiteratamente
consumati in danno della ex convivente, una donna residente a Policoro. I
militari hanno eseguito il provvedimento a carico di S.p. (classe 1966), già tratto in arresto in flagranza di
reato il 16.08.2013 dai medesimi investigatori a seguito di una brutale
aggressione scaturita alle ore 05.30 circa del 16.08.2013 lungo la SS. 7 Matera
– Ferrandina, allorquando l’uomo, che si
trovava con la propria ex convivente, si stava recando in Ferrandina dopo aver
trascorso una tranquilla serata nella Città dei Sassi. Per futili motivi
connessi a fattori di gelosia, l’arrestato aggredì con schiaffi e pugni al viso
la donna mentre quest’ultima era alla guida della sua utilitaria,
costringendola ad arrestare la marcia ed a sostare in una piazzola di sosta.
Vani i tentativi della donna di calmare il suo aggressore che ad un certo
punto, fuori controllo, la colpì nuovamente alla testa, verosimilmente con una
chiave, provocandole una ferita lacero contusa . Successivamente, dopo essersi
allontanato e poi riavvicinato all’autovettura della donna che danneggiò con calci e pietre in preda ad una
violenza incontrollata, sferrò anche all’indirizzo della citata donna un ulteriore
colpo con una pietra ad uno zigomo, provocandole un fortissimo trauma facciale.
A quel punto la donna in preda alla totale paura, provò a chiamare i
Carabinieri sull’utenza 112, tentativo che reiterò diverse volte a causa del
disturbo creatole dall’uomo, che le sottrasse anche il cellulare per impedirle
di allertare i soccorsi. Solo in quel frangente la vittima decise di darsi alla
fuga con la propria autovettura, lasciando l’uomo lungo la citata arteria
stradale. Una volta giunta a Policoro, ferita e sconvolta per i fatti di cui era rimasta vittima, contattò
nuovamente dalla propria abitazione i
Carabinieri della Stazione di Policoro che
raccolsero dettagliatamente la sua inquietante testimonianza relativa all’aggressione
subita, inviando presso la sua abitazione personale dipendente ed allertando le
altre pattuglie dell’Arma operanti in Ferrandina e Policoro per le ricerche di S.p. (classe 1966).
Inoltre, personale in abiti civili si prodigò per accompagnare la donna
in tutta sicurezza presso l’Ospedale Civile di Policoro dove quei sanitari riscontrando le
lesioni patite, la giudicarono guaribile in gg. 15 (quindici). Successivamente, gli investigatori rintracciarono
l’uomo presso la propria abitazione ubicata in Ferrandina,
all’interno della quale veniva rinvenuto il telefono cellulare sottratto con
violenza alla convivente, traendolo in arresto e sottoponendolo agli arresti domiciliari. La misura cautelare
eseguita il 15.11.2013 unitamente ad
altro provvedimento restrittivo di aggravamento della misura cautelare già in
atto degli arresti domiciliari, è stata emessa il 13.11.2013 su richiesta del Sostituto Procuratore della
Repubblica di Matera, Dr.ssa Annafranca VENTRICELLI,
dal Tribunale di Matera - Sezione Giudice per le Indagini preliminari, nella
persona della Dr.ssa Angela Rosa NETTIS, poiché S.p. (classe 1966) ha reiteratamente violato il divieto di comunicare con persone
diverse da quelle con lui coabitanti o
che lo assistono inviando numerosi messaggi telefonici all’indirizzo della ex
convivente contenenti lusinghe e richieste di aiuto, quindi continuando a
manipolarla e ad esercitare pressioni psicologiche nei suoi confronti al fine
di convincerla a ritrattare il contenuto delle deposizioni rese ai Carabinieri
della Stazione di Policoro successivamente al suo arresto del 16.08.2013. Le
operazione si concludevano alle prime ore del pomeriggio del 15.11.2013 con la
traduzione dell’arrestato presso la Casa Circondariale di Matera. La vicenda certifica nuovamente lo straordinario impegno dell’Arma nel
contrasto e nella repressione del
fenomeno delle violenza di genere in questa giurisdizione.
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