POLICORO – “C'è grande sgomento e incredulità per l'incursione dell’assessore Regionale
all’Agricoltura, Nicola Benedetto,
candidato al Consiglio della Regione Basilicata, avvenuta nel corso dell’assemblea
di lunedì 11 novembre dei lavoratori del Consorzio di Bonifica di Bradano e
Metaponto, riuniti per protestare per il mancato pagamento degli emolumenti da oltre
due mesi”. E’ quanto sostengono i
lavoratori della Flai Cgil-Filba Uil. “Infatti Benedetto –continuano- ha
pesantemente redarguito le Rappresentanze Sindacali Aziendali, accusandole
direttamente della mancata stabilizzazione del personale precario, dimenticando
che non più tardi di qualche mese egli stesso, intervenendo ad un incontro presso
il Consorzio di Matera con le medesime RR.SS.AA per definire le modalità e risorse
necessarie alla stabilizzazione di detto personale, aveva dichiarato che l’assessorato
all’Agricoltura e la Regione Basilicata non disponevano di risorse a tale titolo.
Contestualmente l’Amministrazione consortile, per le precarie situazioni di
bilancio, non dava alcuna disponibilità per le sollecitate stabilizzazioni. Orbene
non si comprende come Benedetto possa scaricare tale responsabilità, evidentemente
anche in capo al massimo organo politico da lui rappresentato, sulle RR.SS.AA.,
le quali, da anni sollecitano la stabilizzazione di tale indispensabile
personale. I lavoratori del Consorzio di Bonifica di Matera, contestano con
fermezza l’atteggiamento posto in essere dall’assessore regionale, in
particolare perché, con fare quasi minaccioso, ha comunicato pubblicamente a
tutti i lavoratori del Consorzio di Bonifica di Matera, che per accordi
politici di alto rango, lo stesso sarà
comunque per i prossimi cinque anni l’assessore all’Agricoltura di questa Regione. I lavoratori del Consorzio di Bonifica di
Matera, chiedono inoltre conto all’assessore Benedetto del mancato rispetto degli impegni assunti nei confronti del
Consorzio di Matera, in materia
di pagamento di fatture Enel. La stessa Enel infatti minaccia il taglio della fornitura elettrica alle sedi
consortili, come fra l’altro è già accaduto in passato”.
G.E.
G.E.
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