mercoledì 3 luglio 2013

Natuzzi, chiusura di due stabilimenti «Gli esuberi sono 1.726, ci sarà mobilità»

BARI - Chiusura degli stabilimenti di Ginosa e Matera e un organico complessivo di 733 dipendenti. È un primo anticipo del piano industriale che è stato elaborato dalla Natuzzi di Santeramo per tentare di risollevare le sorti dell'azienda leader nella produzione di salotti.

L'ANTICIPAZIONE - Il piano è stato illustrato a Roma nella sede di Confindustria alla presenza dei sindacati nazionali e locali. In base alle indicazioni del management l'attuale organico, di 2.700 dipendenti dovrà scendere di circa 1.726 unità di cui 1.580 operai e 146 amministrativi. L'azienda, nel corso dell'incontro, ha detto che nelle prossime ore presenterà domanda di mobilità. Sulle motivazioni alla base del provvedimento la Natuzzi ha chiarito che la situazione di mercato «si è ulteriormente aggravata, il vero obiettivo è la salvaguardia dell'azienda». Ciò concorre a rendere «gli attuali organici in Italia non più sostenibili e tecnicamente non possono più essere gestiti attraverso la cassa integrazione». Il gruppo, che si è detto «consapevole dell'impatto nel territorio che la riorganizzazione produrrà».
IL SINDACATO - «A conclusione dell'incontro con la Natuzzi per l'illustrazione del Piano industriale - è scritto in una nota dalla Fillea Cgil della Puglia - abbiamo dovuto registrare per l'ennesima volta la assoluta mancanza di volontà da parte del gruppo Natuzzi di lavorare per la soluzione reale della drammatica situazione occupazionale. La Natuzzi infatti si è limitata a programmare investimenti nel mondo su marchio e negozi e invece per gli stabilimenti Murgiani 1.726 licenziamenti e la chiusura di stabilimenti, senza nessuna prospettiva di rilancio e soprattutto senza nessun intervento che colga l'opportunità creata dall'Accordo di programma dell'area Murgiana. Tutto ciò è inaccettabile e siamo pronti a scioperare». «Il piano industriale annunciato dal Gruppo Natuzzi - aggiunge Paolo Acciai, segretario nazionale della Filca Cisl - è semplicemente vergognoso. Far ricadere solo sui lavoratori le conseguenze di una gestione aziendale a dir poco fallimentare è profondamente sbagliato e ingiusto. Ci opporremo con ogni mezzo alle intenzioni dell’azienda, che se attuate avrebbero conseguenze sociali inimmaginabili».

IL GOVERNATORE VENDOLA - «Ho chiesto al ministro per lo Sviluppo Economico Flavio Zanonato - attacca Nichi Vendola, governatore della Puglia - l’immediata convocazione, presso il ministero, di un tavolo nazionale dedicato alla ricerca di possibili soluzioni per la vertenza Natuzzi che, in queste ore, sta prendendo una piega assolutamente inaccettabile e pericolosa. È però indispensabile, a questo punto, che intervenga il governo nazionale e che intervenga con serie e credibili proposte di politica industriale che, fino a questo momento, hanno più brillato per assenza che non per efficienza e concretezza. La vertenza Natuzzi è anche la conseguenza di troppi anni di latitanza di politiche industriali. A Pasquale Natuzzi, voglio ricordare il lavoro straordinario e faticoso che abbiamo dovuto portare avanti in questi anni per chiudere l’Accordo di Programma sul mobile imbottito della Murgia, accordo che prevede risorse per ben 101 milioni».

Vito Fatiguso
Fonte Corriere della Sera


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