POLICORO
– Un’estate così strana non la si vedeva da tempo. Complice la condizioni meteo
inclementi fino a domenica 21 e la crisi economica, nel centro jonico le serate
sono tutte al cloroformio: piatte. Fin troppo se consideriamo che siamo a fine
luglio. Una volta si diceva: l’estate in riva allo Jonio dura un mese; dal 15 luglio
e Ferragosto. Da quest’anno si è ridotta, purtroppo, a quindici giorni nella
migliore delle ipotesi. E il termometro di una stagione così e così sono tanti.
Nella serata di lunedì 22 luglio la pizzeria del centro cittadino era
desolatamente vuota. E lo è stata per tutta la serata. Di questi periodi gli
altri anni, compreso il passato 2012, era più viva di clienti e avventori. Addirittura
altre attività simili, anche nelle vicinanze di piazza Eraclea, continuano ad
osservare la chiusura settimanale come se fossimo in inverno. Se questo è il
biglietto da visita faremmo bene a non sbandierare troppo la cartolina di città
turistica. Girando per il centro la sera la desolazione è palpabile e qualcuno
potrebbe dire, a ragion veduta: ma l’estate si vive a mare. Risposta
pertinente, ma il clichè è sempre lo stesso. A parte il fine settimana per il
resto anche sulla Duna attrezzata si fatica un po’ a vedere gente. Fino al
momento in cui scriviamo ci sono, come nel centro urbano, alcuni chioschi
ancora chiusi il 23 luglio! Poi ce ne sono di simili concentrati in pochi metri
che si dividono quel po’ di utenza tra di loro e tra le strutture ricettive.
Sul lato sinistro ai lidi La Stiva e Sporting beach si è aggiunto il
chiosco/pub dello Smitherson. Sul destro La Capannina, il Veliero, Tropicana
hanno di fronte i chioschi del Club 86, Yassen-King of kebab, Barchic di cui
quest’ultimo continua ad avere un taglio medio alto nell’arredamento, servizio
e animazione. A pochi metri di distanza un altro pub, anch’esso ben congegnato
e arredato, dei fratelli Donadio del pub Tunnel. Forse le attività economiche,
tra fisse e mobili, sono davvero troppe. Dodici lidi e una trentina di box per
una stagione estiva così ristretta sono troppi per una città che turisticamente
stenta a decollare e dove non c’è ancora una mentalità omogenea. Ognuno procede
per ordine sparso senza un coordinamento e con troppe rivalità. Ma di questo
passo ci si divide la miseria: muoia Sansone con tutti i filistei. L’utenza è
poca e con una capacità di spesa bassa per colpa di una congiuntura economica
negativa dalla quale non si sa quando si vedrà la luce di una nuova alba. La
mattina si lavora bene con gli ombrelloni, ma poi tutto ritorna come prima. E
questa analisi viene certificata anche dagli alberghi. Nella migliore delle
ipotesi i dati delle prenotazioni sono simili a quelli dell’anno scorso, che
non è stata un’annata esaltante. Al di là di fattori esterni e responsabilità
interne l’impressione è quella di una stagione non ancora iniziata con troppa
poca gente. E chissà se mai inizierà questa benedetta estate 2013.
Gabriele
Elia
Fonte
il Quotidiano della Basilicata
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