lunedì 22 novembre 2010

Migliaia di lucani hanno salutato il Santo Padre




POLICORO – Tra gli oltre 4000 fedeli lucani a Piazza San Pietro in Roma il 17 novembre, per il trentennale del terremoto che colpì soprattutto la nostra regione e la Campania organizzato dalla congregazione delle suore discepole di Gesù eucaristico di Lucania, all’Udienza generale di Papa Benedetto XVI c’era anche una delegazione del centro jonico di 46 persone, guidata dall’assessore alla Promozione del territorio, Luisa Lasaponara. Durante l’Udienza il pontefice ha ricordato quel drammatico evento: “(…) le cui ferite sono ancora profonde e vive e da tutta Italia sono arrivati aiuti abbondanti e generosi. In tanti si impegnarono. Io voglio sottolineare l'opera della chiesa che ha offerto, oltre agli aiuti materiali, il conforto della luce della fede. Io auspico che anche nel ricordo di Giovanni Paolo II che fece visita a questa gente (Balvano e Potenza ndr), si ravvivi nel popolo il dono della fede". Ricordiamo che subito dopo il sisma che causò, purtroppo, molte vittime, in alcuni Comuni della regione la ricostruzione procede ancora oggi a rilento. Subito dopo il 23 novembre del 1980 il predecessore di Benedetto XVI, Karol Wojtyla, arrivò in Basilicata per condividere dall'alto della sua autorità morale ma anche da uomo tra gli uomini il dolore del popolo lucano. Con lui tanti cristiani cattolici si rimboccarono le mani per venire a portare soccorso e conforto nelle terre devastate dalla terribile calamità naturale, e altri milioni per sostenerne in qualche modo l'azione. “Per noi essere qui –osserva Lasaponara- è un modo per ringraziare Sua Santità per il contributo di tanti pellegrini alla rinascita spirituale che c'è stata, anche se quella materiale ancora non è completa, e ribadire che la Basilicata non dimentica chi le ha prestato aiuto e sarà per sempre grata a tutti loro. Mi auguro che dall’esperienza di oggi anche chi ha ruoli pubblici si possa operare nel bene comune e all’insegna dei valori della Dottrina sociale della chiesa in difesa e in aiuto dei più deboli; unire le nostre comunità e farle crescere nel benessere e nella prosperità di tutti i cittadini senza discriminazione alcuna”. Il papa ha ricordato, in tante lingue, la figura di Santa Giuliana di Liegi non solo per la sua santità di vita, orfana a cinque anni fu accolta ed educata insieme a sua sorella dalle monache agostiniane del Lebbrosario di Mont-Cornillon, cui seguì la sua maturazione sprirituale fino a ricevere l’abito religioso di monaca agostana, soffermandosi sul valore dell'Eucarestia e sulla fede nella presenza reale di Cristo nell'Eucarestia. Benedetto XVI ha esortato non solo alla pratica della Comunione, ma anche all'adorazione del Cristo sacramentato per confermare la fede. Infine quando il cerimoniere, alla fine dell'udienza, ha porto al Pontefice il saluto dei pellegrini della Basilicata, la piazza è esplosa in un lungo applauso, sottolineato dalle note della banda di Pescopagano. "Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana e siete tanti, grazie. In particolare saluto i fedeli della Basilicata qui convenuti con i loro vescovi, i sacerdoti e le autorità civili e militari in occasione del devastante sisma di 30 anni fa, benedicendo tutti i presenti da estendere in particolar modo a chi soffre. All’Udienza, oltre alla folta delegazione lucana, c’erano pellegrini provenienti da tutte le parti del mondo.

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