POLICORO. «La Regione deve istituire, magari con le royalties rivenienti dalle estrazioni petrolifere e dalla cessione dell'acqua alla Puglia, un fondo di rotazione con adeguati finanziamenti che deve servire dì anticipazione e di pronto intervento nei casi di calamità naturali per il ripristino delle strutture e l'immediato riavvio delle imprése agricole danneggiate». È la proposta inoltrata al massimo ente territoriale da
parte dei Consigli direttivi delle sezioni del Metapontino della Coltivatori Diretti, riunitisi nella locale sede dell'organizzazione di categoria. E c'erano tutti i componenti dì questi organismi. Troppo importante il motivo della riunione, elaborare una piattaforma da inoltrare alla Regione per tentare di dare risposte celeri ai danni subiti dai produttori dell'area dopo l'ennesima calamità dei primi giorni del mese, per essere assenti. Così, la discussione, coordinata dal direttore regionale, Giuseppe Brillante, e dal presidente della sezione ospitante, Vincenzo Padula, ha portato ad un documento di sìntesi finale. In esso Coldiretti «pur dando atto della tempestività con cui il Dipartimento regionale agricoltura si è attivato per la delimitazione dei danni ed evidenziando la solerte richiesta di dichiarazione dello stato di calamità al Governo ma constatando le gravissime conseguenze causate alle strutture ed infrastrutture agrarie, alle coltivazioni in atto ed alle conseguenze sulle future annate che stanno mettendo in crisi, in particolare, le aziende prospicienti ai fiumi ed ai canali di tutta la zona» ha chiesto il su citato fondo per le anticipazioni
dei danni accertati. «Anticipazioni necessarie in quanto i rimborsi del Governo nazionale arrivano ai produttori, tramite della stessa Regione, dopo 5-7 anni». Un ritardo non sopportabile per tante aziende sull'orlo del collasso. Ma, non è finita. Le sezioni del Metapontino del sindacato hanno anche chiesto che «la Regione adotti
un piano di assetto idrogeologico in particolare dei territori limitrofi ai fiumi e corsi
d'acqua che negli ultimi anni hanno registrato tracimazione o esondazione». Inoltre, sono stati anche richiesti «interventi immediati ed urgenti per il ripristino naturale degli argini e del letto dei fiumi eliminando ostacoli e manufatti che nel tempo sono stati costruiti dall'opera o dall'incuria dell'uomo». Coldiretti, infine, ha auspicato «la stipula di contratti di manutenzione ambientale diretti tra enti locali ed imprese agricole multifunzionali».
Fonte
Filippo Mele
La Gazzetta della Basilicata
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