POLICORO – Gli atti di vandalismo nella città jonica non conoscono sosta. Questa volta ad essere preso di mira non è stato il patrimonio pubblico ma quello privato. Luigi Lavieri, imprenditore edile e presidente facente funzioni della confcommercio locale, ha sporto denunzia l’altro giorno presso la compagnia dei Carabinieri contro il terzo atto di vandalismo subito dalla sua attività, il camping “Heraclea” della zona Lido, in poco tempo. “L’ultimo in ordine cronologico lo abbiamo registrato pochi giorni fa –spiega Lavieri- dopo le prime due segnalazioni dalla società “La Cascina” locataria della struttura turistica fino al 29 settembre, la quale in precedenza, esattamente a luglio e poi anche il 14 settembre, aveva provveduto a formalizzare denunzia, sempre ai Carabinieri, per due vili attacchi subiti all’interno del Camping. Dopo i quali si è provveduto ai lavori di ripristino di ciò che era stato distrutto, ma da dopo il 29 settembre ci siamo ritrovati punti a daccapo con i nostri sforzi vanificati da ignoti, i soliti vigliacchi, che hanno provveduto nuovamente a distruggere parte della struttura scavalcano la recinzione ed entrandovi indisturbati. I danni causati nei primi due raid sono stati superiori di quelli evidenziati da “La Cascina”, pur non riuscendoli a quantificare analiticamente; ma si era provveduto al ripristino della normalità nel bar/pizzeria/ristorante, i luoghi più danneggiati come si evince dalla perizia giurata del geometra Antonio Cudemo. Ora mi ritrovo a quantificare altri danni, compresi quelli dell’impianto anti-incendio bersaglio dei delinquenti anche nelle precedenti operazioni teppistiche. Non ho idea di chi gira, presumibilmente la notte, nella zona Lido deserta di questi periodi; personalmente non ho sospetti su nessuno e non voglio fare processi mediatici approssimativi ma devo constatare, mio malgrado, come sia difficile fare impresa dalle nostre parti dove alla mastodontica burocrazia e elevata pressione fiscale si aggiungono anche fenomeni di micro-criminalità che generano malessere e incutono pessimismo in coloro i quali c’è un minimo di speranza di un furto migliore per questo territorio e i suoi abitanti. Personalmente potrei tranquillamente chiudere le mie attività e godermi una meritata pensione; però dopo aver dato qualcosa a questa città ho ancora le energie e la speranza di vederla in un futuro prossimo più bella, vivibile, accogliente e soprattutto più sicura. Dopo gli ennesimi lavori nel campeggio posti in essere dopo il 29 settembre, il mio auspicio è quello di non dover più dirottare le mie unità lavorative in lavori improduttivi e non sottrarle ai cantieri dove sono impegnati per la crescita economica ed occupazionale di questa città”.
Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della Basilicata)
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