POLICORO – Da qualche giorno in via Adua, l’arteria del centro jonico, zona Filici, che esattamente da un mese e mezzo a questa parte è diventata la via più famosa di Policoro, regna di nuovo la pace. Spezzata da quando sono iniziate le perforazioni esplorative dal sottosuolo, il 4 gennaio, per l’estrazione del gas metano con tutte le conseguenze e le proteste ambientali del comitato “Bosco-Soprano No trivellazioni” e associazioni ambientaliste varie. Ci siamo recati nel cantiere l’altro giorno, in fase di smobilitazione, dove nessuno è titolato a parlare da quando è scoppiata la protesta. La trivella non c’è più, segnale incontrovertibile della fine della prima fase, quella relativa alla ricerca di idrocarburi presente nel sottosuolo dove sarebbe stato trovato il gas. Il condizionale è d’obbligo, però nostre fonti interne all’ambiente ci dicono che pur se non in grandissima quantità è stato trovato gas sufficiente per procedere poi alla seconda fase, quella estrattiva. Anche se non riusciamo a comprendere i motivi di questo silenzio da parte della Gas Plus: se ci sono tutte le autorizzazioni che la legge prescrive perché tacere? Che male c’è dire se e in che quantità è presente il gas nel sottosuolo dopo che nei giorni scorsi è stata fatta anche la prova esplosiva? Nel frattempo che qualcuno azioni la lingua non è certo chiuso il capitolo trivellazioni. Infatti gli ambientalisti sono pronti a dare battaglia nel secondo step: quello vero e proprio estrattivo dove i provvedimenti amministrativi dovranno passare al vaglio discrezionale degli Enti territoriali per il loro impatto ambientale prima di estrarre il gas, trasportato attraverso metanodotto, al centro di via Cavallotti di Policoro, a pochi metri da via Adua, presente da due anni dove arriva il gas di altri pozzi della fascia jonica. Pertanto i fuochi della protesta covano sotto le cenere di un’apparente calma in attesa di scelte politiche sulle quali poi ci si confronterà e scontrerà. Ricordiamo che nell’ultima assise consiliare tutti gli eletti, di maggioranza e di minoranza, votarono un ordine del giorno con il quale si esprimeva contro le perforazioni su tutto il territorio regionale.
Gabriele Elia
(fonte Il quotidiano della Basilicata)
Nessun commento:
Posta un commento