POLICORO – La storia che stiamo per raccontare apparentemente è una di quelle normali come tante ce ne sono in Lucania. Terra di popolazione sempre più anziana e sempre più emarginata. Fuori dal mondo. Quel maledetto mondo che una volta “espulso” dal tessuto produttivo sembra averti detto addio! I giovani vanno via e la terza età o muore di solitudine o di malasanità. E i casi di entrambi i decessi purtroppo si moltiplicano a dismisura in una regione che proprio da un anno ha ridotto le Asl tradizionali dalle vecchie cinque a due tra i pogrom dei cittadini di varie comunità che si sono visti ridimensionati gli ospedali sotto casa. E l’esempio del nosocomio di Tinchi di Pisticci è uno di questi. Secondo molti addetti ai lavori c’è stato un accentramento verso Matera e Potenza delle “eccellenze” sanitarie lasciando la periferia abbandonata a se stessa, come se ci fosse una sanità buona per i signori e una cattiva per le persone sole ed indifese. Com’era una signora di terza età originaria di Policoro M.D. che per essere inclusa socialmente viene assistita in una casa di riposo di San Giorgio Lucano dove insieme ad altri coetanei vuole passare gli ultimi anni della sua vita sereni e senza troppi guai. Fino a quando però i guai, ed è la cosa che darebbe più fastidio, glieli procurano gli altri. Dopo essersi sentita poco bene i responsabili della casa riposo per anziani chiamano il 118 e l’intervento degli operatori di Basilicata Soccorso è puntuale. Tutti si aspettano però un ricovero presso il nosocomio “Papa Giovanni Paolo II” di Policoro per il semplice motivo che è il più vicino al piccolo Comune del Basso Sinni. Invece per non si sa quale motivo i sanitari sosterrebbero di essere arrivati da Lagonegro e pertanto la loro competenza territoriale sarebbe il nosocomio dell’ospedale potentino, molto più distante da San Giorgio di quello jonico. E proprio per il più lungo tragitto, quasi tre volte con un sistema viario che lascia parecchio a desiderate, la donna sarebbe spirata all’arrivo nel centro potentino di Lagonegro. Ed ecco che ancora una volta la sanità regionale è nell’occhio del ciclone. E di conseguenza gli interrogativi sono sempre gli stessi. Quelli che da anni accompagnano altre morti del genere. Perché Lagonegro si e Policoro no? L’ospedale del centro jonico è stato sempre definito prima della riforma il terzo polo sanitario lucano. E allora perché non ricoverare l’anziana in una struttura più idonea? Due punti interrogativi che non sono nuovi e a cui si spera che qualcuno dia una risposta. Vera.
Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della Basilicata)
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