POLICORO – Museo naturalistico chiuso. Per ferie? No, perché non è un’attività commerciale? Un gruppo di turisti da noi incontrato domenica 19 luglio voleva visitare la struttura pubblica localizzata in località Idrovora e si è trovato di fronte il triste scenario della porta di ingresso chiusa. Nessuno sa quando apre e se apre. Così abbiamo cercato di capire qualcosa e ci siamo imbattuti in un cittadino che abita in via Mascagni e ha cercato di spiegarci qualcosa: “Non so onestamente che orari faccia. Quando passo da quelle parti a volte trovo la porta aperta e altre volte no. Credo che dal lunedì al venerdì almeno la mattina sia aperto poiché vedo personale con una divisa tipo forestale che stazionano lì e noto la porta aperta. Una volta ci trovai una donna, sempre legata credo a lavoratori dell’Area di programma o personale della provincia o socialmente utili, che stava seduta ma non penso avesse competenze tali da poter illustrare agli utenti flora e fauna del Bosco Pantano. Pertanto deduco che facciano prendere aria al museo la mattina e poi il week end lo si trova chiuso perché per loro è festivo. Oltretutto dentro non so nemmeno se sia attrezzato per soddisfare la voglia di conoscenza del territorio che possano avere turisti e non. Ogni tanto gli operai tagliano l’erba nei dintorni, quando hanno gli attrezzi, giusto per dare un senso alla giornata. Non ne so di più”. Il museo naturalistico è di proprietà della Provincia di Matera e in passato è stato gestito da un’associazione locale. Poi alcuni problemi sulla gestione hanno riportato la Provincia ad avere la disponibilità del museo. E così a distanza di qualche anno in piena estate, l’ennesima, ci sono strutture che non possono essere fruibili ai turisti. Né si capisce il perché di tanto ritardo nel ridarlo in gestione visto che le candidature non mancano. Già perché oggi chiunque avesse voglia di approfondire tematiche legate all’ambiente si deve recare a pochi metri di distanza dove sorge l’oasi del Wwf con relativo centro visite con attività didattiche annesse. E in passato la stessa cooperativa che gestisce l’oasi per contro del Wwf si era candidata alla gestione del museo naturalistico. E allora cosa si aspetta?
Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano del Sud)
Nessun commento:
Posta un commento