venerdì 13 febbraio 2015

Gianni Di Pierri e Frammartino per la rescissione del contratto con la Tradeco




POLICORO – Il 2 febbraio scorso è iniziato il “nuovo” servizio di raccolta differenziata nel centro jonico, da parte della Tradeco, azienda aggiudicataria degli ultimi due appalti, che sembrava dovesse sotterrare una volta per tutte le polemiche pregresse sull’efficienza ed efficacia della raccolta e smaltimento. E invece, purtroppo, non è così. Nella serata di sabato 7 febbraio nella sala parrocchiale della chiesa Maria SS del Ponte (chiesa Madre) di piazza Eraclea l’opposizione in Consiglio comunale, Gianni Di Pierri (Policoro Futura), e quella extra consiliare, Ottavio Frammartino, insieme ad un gruppo di associazioni tra cui Karakteria, hanno indetto una conferenza stampa per mettere sotto la lente di ingrandimento il nuovo contratto di appalto, che secondo gli intervenuti dovrebbe essere soggetto a scioglimento per una serie di inadempienze da parte della Tradeco di Altamura. Così Di Pierri e Frammartino hanno affermato che i policoresi pagano la tariffa per la differenziata da un anno, tutto il 2014, a fronte di un servizio iniziato solo qualche giorno fa. E hanno quantificato in 1 milione di euro l’esborso complessivo che i contribuenti hanno pagato senza ricevere in cambio un servizio di qualità. Altra inadempienza, sempre secondo gli stessi: la mancanza del certificato antimafia da parte della Tradeco previsto nel contratto ma mai allegato, sempre a loro parere, alla documentazione post gara con l’incognita polizza fideiussoria proveniente dal Liechtenstein. La stessa società avrebbe soltanto due mezzi nuovi, di cui uno non funzionante, per la gestione del servizio, a fronte di un totale rinnovo del parco automezzi per espletarlo in maniera conforme alla legge. Altra criticità evidenziata la violazione della privacy delle famiglie alle quali sarebbe stato imposto dagli operatori ecologici, e dunque dalla ditta, di scrivere il nome sui bidoni dei rifiuti di giornata che vengono raccolti. In questo caso, secondo Frammartino (Policoro è Tua), si andrebbe a risalire ai consumi di cibo e alimenti delle famiglie andando a curiosare dentro le abitazioni delle abitudini dei policoresi; al numero verde non risponderebbe quasi mai nessuno; i rifiuti una volta arrivati nell’isola ecologica verrebbero fatti confluire tutti nella stessa discarica. Dalla discussione è emerso anche che non tutti hanno ricevuto i bidoncini poiché la ditta, sempre secondo gli intervenuti, gli avrebbe finiti. Inoltre la pulizia delle strade in alcuni quartieri non sarebbe costante e le penalità comminate dall’Amministrazione comunale sarebbero più convenienti alla Tradeco rispetto alla gestione del servizio a “regola di contratto” che porta nelle casse della Tradeco 14 milioni di euro in sette anni. Tra le proposte avanzate c’è quella di rescindere il contratto per varie inadempienze, rivolgersi alla Corte dei Conti per illecito arricchimento e alla magistratura ordinaria per truffa (pagamento della tariffa per un anno senza servizio).

Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano del Sud)

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