POLICORO – Il pozzo Masseria
Morano del Bosco Soprano (alle spalle del centro commerciale Heraclea) è già in
fase di produzione, il che significa presenza di gas dal sottosuolo, e i
tecnici della Gas Plus stanno valutando in questi giorni la dimensione e le
potenzialità in termini di metri cubi dell’idrocarburo da estrarre. La società
milanese iniziò la fase esplorativa con la trivellazione del sottosuolo nel
2010, periodo in cui non mancarono le polemiche legate alle autorizzazioni e il
solito rimpallo di responsabilità tra Ministero competente, Regione e Comune
sollevate dagli ambientalisti sul possibile inquinamento ambientale di tutta
l’area, a ridosso della quale sorge anche il centro Enea della Trisaia. E nei
giorni scorsi gli ambientalisti sono tornati alla carica. La società Gas Plus
fa sapere che: “Le attività attualmente in corso sul pozzo Masseria Morano
servono a verificare la potenzialità mineraria del giacimento e sono richieste
dalla legislazione mineraria per ogni pozzo esplorativo. Esse sono necessarie
al fine di una sua eventuale stabile messa in produzione per l’estrazione del
gas. Infatti, per conoscere la consistenza mineraria del giacimento, occorre
erogare gas per un certo periodo di tempo, rilevare i dati di pressione e
portata, eseguire misure in pozzo e quindi al termine del periodo di erogazione
studiare i dati per determinare la quantità di gas contenuta nel giacimento. Escludiamo
che si possa inquinare le falde acquifere perché essa si trova ad essere
completamente separata dal pozzo per le barriere fisiche imposte
dall'ingegneria del pozzo e per la profondità molto minore rispetto a quella
del pozzo stesso. Il pozzo è completato con tre diverse colonne concentriche in
acciaio di diametri pari a pollici 133/8 dalla superficie a m 40, pollici 95/8
dalla superficie a m 308 e 7 pollici dalla superficie fino a fondo pozzo di
spessori di circa 12 mm, 11 mm e 9 mm rispettivamente. L'intercapedine
tra le colonne e gli strati attraversati sono state cementate e sul fondo della
colonna di 7 pollici è inserita una chiusura ermetica “scarpa” con un
“tappo di cemento” soprastante di circa 20 m. Il gas che può essere prodotto
dai vari livelli produttivi può raggiungere la superficie solo attraverso il
tubing di produzione, che è in acciaio di diametro pari a 2 3/8 pollici e
spessore di circa 5 mm. Pertanto non ci sono possibilità di movimento di
fluidi dal giacimento alla superficie, se non attraverso il tubing di
produzione, che è poi separato dalle formazioni attraversate anche dai casing
(le tre colonne concentriche in acciaio) e dalla cementazione del pozzo. Il
livello da cui viene erogato il gas è ad una profondità di 565 m dal piano
campagna. Infine il metano estratto viene trattato con processo esclusivamente
meccanico senza utilizzo di additivi chimici e solamente per separare la
piccola frazione di acqua di condensa e di giacimento che raggiunge la
superficie insieme allo stesso”.
Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della
Basilicata)
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