POLICORO – Sabato 30 luglio si è riunito il Consiglio comunale in seconda convocazione dopo che il 28 il gruppo consiliare dei Trenta -centrodestra aveva chiesto il rinvio per una verifica di maggioranza. La proposta del gruppo politico passava con i voti della minoranza di centrosinistra e civiche, così il 30 la massima assise cittadina si svolgeva regolarmente senza grossi problemi, almeno per quanto riguarda l’approvazione degli ordini del giorno. Rimane però il dato politico. Infatti la lista Trenta, che conta 4 consiglieri, compreso il presidente del Consiglio comunale Giovanni Lippo, e due assessori si chiede se il partito di Forza Italia sia dentro o fuori la maggioranza in quanto ai Consigli comunali il gruppo non è mai presente nella sua totalità di tre consiglieri. Inoltre il 28 prima del rinvio lo stesso gruppo dei Trenta poneva anche il problema della gestione amministrativa, a loro dire non avverrebbe sempre con criteri oggettivi. Alla fine della seduta Gianluca Marrese (Pd) e Gianni Di Pierri (Policoro futura) parlavano di una città abbandonata e senza più una guida politica. Il 30 la minoranza non ha partecipato al voto abbandonando l’aula in segno di protesta contro il “tira e molla” che dura ormai da mesi tra i partiti della maggioranza. Gianluca Modarelli, capogruppo di Fi, sostiene che il partito non gli ha comunicato nulla circa possibili espulsioni né gli altri due consiglieri hanno protocollato dimissioni dal partito. Pertanto ad oggi, secondo Modarelli, Fi continua a contare tre consiglieri, due assessori e il sindaco. Ha poi aggiunto che le assenze nei precedenti Consigli dei suoi colleghi di partito sono state tutte giustificate da motivi di salute o familiari. Sulla gestione amministrativa, invece, tra i quattro consiglieri e i due assessori dei Trenta sembra che ci sia più di qualche frizione. A questo punto non è nemmeno scontato che in Consiglio il gruppo Trenta voti sempre a favore, facendo emergere una diversità di visioni politiche. Le tensioni all’interno della maggioranza emerse nelle scorse ore sono dovute anche alle divisioni in seno a Fi, nate dopo la fresca nomina di Francesca Rubino come assessora alle Attività produttive, scelta quest’ultima non condivisa dei vertici del partito il cui nome sarebbe gradito solo a Modarelli e pochi altri, stando alle dichiarazioni dei giorni scorsi dei massimi rappresentanti regionali degli Azzurri. Infatti Domenico Bianco, decaduto dopo la sentenza del Tar sul mancato rispetto delle quote rosa in Giunta, garantiva gli equilibri nel partito. Uscito di scena ora il partito sembra navigare a vista. Oltretutto Fi poteva puntare i piedi sulla permanenza dello stesso Bianco nell’esecutivo, con la quota rosa in carico alle altre espressioni della coalizione, Trenta o Impegno comune. Questa la situazione politica, ad oggi, che regna in città. Da escludere le elezioni anticipate poiché manca meno di un anno al voto. Converrebbero a pochissimi.
Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano del Sud)
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